tag:blogger.com,1999:blog-67034943860246833112024-02-19T02:42:07.711+01:00Pensare per modelli realiPensare non è un compito facile: come funzione si è attivata automaticamente praticamente a tutti, sapere come funziona il processo può essere spiegato in corsi più o meno approfonditi, saperlo gestire per fargli dare il meglio di sé, richiede attenzione e molta diffidenza, soprattutto verso ciò che, in quanto esseri pensanti, crediamo di aver già capito del sistema stesso.Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.comBlogger68125tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-83487631340357111422021-12-09T17:00:00.003+01:002021-12-09T17:00:54.328+01:00Il furto<p> (da un post del 17 settemre 2012 non so dove!)</p><p>Il furto è un incidente nel processo economico, è come una malattia del proprio processo economico presa durante la vita del processo economico stesso.</p><p>Chi ti ruba ottiene un ingiusto guadagno con il tuo bene, non lo fa per produrti un danno , anche se di fatto te lo produce. Tu pensa che rubare nel modo in cui lo ha fatto, approfittando della tua attenzione orientata ad altro è una delle operazioni che può essere fatta solo da una persona che ha il cervello capace di fare solo quello, non ha sicuramente le tue capacità di organizzazione e di gestione.</p><p>Ci si sente degli idioti davanti a questo genere di cose, e gli altri, gli amici e quelli di casa, te lo fanno sentire ancora di più, magari non ora, ma le loro voci, i loro giudizi, a volte sono già dentro di te, ancor prima di raccontare loro come sono andate le cose.</p><p>E se i tuoi parenti ed amici quando racconti loro queste cose chiameranno stupidità, imprudenza o distrazione quello che ti è accaduto, pensa che è sempre facile per loro dire agli altri, dopo che sono accadute le cose , "tu dovevi sapere che sarebbe potuto accadere"; il mondo è pieno di profeti del giorno dopo.</p><p>Una delle cose di cui ora potresti seriamente sentirti colpevole è di essere anche tu stato in qualche occasione un profeta del giorno dopo, quello che sa dire cosa si sarebbe dovuto fare per evitare un accadimento imprevedibile. Ora puoi capire che potresti aver contribuito ad una rabbia simile a quella che tu stai rischiando ora. Ti sembra giusto che gli altri lo facciano o, se ti è accaduto, di averlo fatto ad altri?</p><p>Ma poi , prova a pensare, se tu dovessi fare in modo che nulla delle tue cose possa essere soggetto ad un furto, tu dovresti probabilmente passare una parte della tua vita a mettere a posto le cose, a chiudere e a fare attenzione: alle porte, alle tasche, alla borsa, all'auto, al portafogli, al computer, al cellulare. E starci attento sempre e comunque: la vita diventerebbe impossibile oppure diverresti paranoico. Ne vale la pena? Solo per evitare un furto ogni tanto? Per evitare che un idiota, inconsapevole del danno che sta per farti per un suo ingiusto utile, ti lasci l'impressione che abbia voluto danneggiarti? </p><p>[La Barzelletta del tranviere e della signora con carrello, borsone, borsa, borsetta e borsellino.]</p><p>Ti sei stufato vero di ascoltarla? Bene, non credo che la tua vita debba essere vissuta come quella della signora, diventerebbe ingombrante fare qualsiasi cosa, quindi quella che gli altri e che tu stesso chiami imprudenza o distrazione, altro non è che un prezzo del benessere personale, del rilassarsi, del potersi permettere un giorno di vacanza a fine settimana. Anche per quello paghi no? Non ci spendi dei soldi? Lì sai a chi li dai, in questo caso no!, ma poter essere più rilassati ha un costo in questo caso e anche nel tuo.</p><p>Prova anche a considerare che il furto è una malattia del tuo processo economico. Qualcosa che ti capita nella vita di tutti i giorni, proprio come arriva una malattia. Se tu, pieno di cose da fare, un giorno ti ammali, diciamo di un'influenza che stanno passando tutti, ti dai dello stupido? Ti dai del cretino e imprudente? Ti arrabbi? Forse questo sì, ma non ti dici che sei un cretino e non pensi che la malattia ce l'abbia con te.</p><p>Bene, un furto di qualsiasi entità è una malattia del processo economico di una persona o di una famiglia o azienda, è un incidente di percorso, un evento che ha un significato quando accade, ma che termina nel momento stesso in cui si passa oltre, si entra nella convalescenza e si procede con gli eventi del giorno dopo, con quello che c'è da fare.</p><p>Sei stato malato e hai avuto un incidente, ora è tempo di ripartire, di rimettersi in sesto e proseguire il cammino. </p><p>Vai alzati e ricomincia a fare le tue cose, sono molto importanti e vanno fatto adesso, ora!</p><p>Buona giornata! Da adesso in avanti!</p><div>(© Luca CODELUPPI)</div><div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-59307652002587167182018-05-08T13:17:00.000+02:002020-04-06T12:24:20.546+02:00Piccole note per i forcaioli del Prosciutto Crudo<br />
<h2 style="font-family: Calibri; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">
I Forcaioli</h2>
<div style="font-family: Calibri; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">
Quando leggo i
forcaioli che scrivono e si agitano per delle questioni di forma - siamo
davanti ad un caso Oscar Giannino nel campo del prosciutto, dove la qualità è
indubbia, manca solo il pedigree - ebbene mi si rizza il pelo pensando al
sistema dei "giudicanti" che non sanno né capire il significato di
ciò che propugnano né spesso vedere se stessi! Credo che sia indubbio che il
prodotto sia di ottima qualità ma non ha il pedigree e quindi per costoro,
annoiati giudicanti, per loro non vale nulla!</div>
<h2 style="font-family: Calibri; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">
Condanna a Morte!!!</h2>
<div style="font-family: Calibri; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">
Seriamente tutta questa gente che vuole i colpevoli di un mis-pedigree vorrebbe
che le aziende coinvolte fallissero e lasciassero un vuoto riempibile da non si
sa chi? Inoltre vorrebbero distruggere in poche settimane tutto un vasto
mercato e tradizione? Perché perseguire a fondo i cosiddetti colpevoli (io ho
anche ancora dei dubbi che possano essere definiti "Colpevoli" per
cui il mio atteggiamento è ancora cauto proprio perché non li denomino come
tali!) potrebbe significare stare fermi e perdere come minimo tre anni di
produzione e quindi di mercato (non credo ci voglia di meno, 3-6 mesi per
riorganizzare il sistema delle certificazioni e degli approvvigionamenti,
trovare gli allevamenti, allevare, lavorare e stagionare e riprendere a farsi
sentire sul mercato, tutte cose che non si fanno in due giorni). Dopo tre anni
in tale situazione non ci saranno più soldi energie e mercato! In tali
condizioni potrebbero ad esempio non venire rinnovati i diritti sui marchi in
giro per il mondo: un consorzio senza soldi e senza prodotto non paga diritti a
fronte di una mancanza di prodotto per qualche anno; i diritti di marchio
potrebbero cadere ad esempio in mano ai cinesi o agli americani! Allora non ci
sarebbe più storia! Un consorzio storico e secolare che viene bruciato al
completo perché qualche annoiato dalla propria vita (<b>che si suicidi</b>, così non
produce danni alla società!) non ha niente di meglio da fare che chiedere la
pena capitale? Perché di pena capitale per una organizzazione economica si
tratterebbe!</div>
<br />
<div style="font-family: Calibri; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">
Signori forcaioli
piantatela! Voi forse non avete coscienza di ciò che chiedete, forse non vi
siete mai trovati in un processo produttive reale ma avete vissuto in chissà
quale insulso contesto dove forse avete esercitato un piccolissimo potere
giocato sul filo di un NO o di un SI! A voi non è mai capitato forse nemmeno di
giocare al "gioco della distribuzione della birra" - inventato
proprio per questi contesti lavorativi dal MIT Boston, ateneo direi di una
certa credibilità - e forse non vi rendete conto, su una filiera produttiva
complessa come quella di produzione del prosciutto di qualità, come il
"ritardo sistemico" (sperimentabile con il suddetto gioco - si veda <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Beer_distribution_game">https://en.wikipedia.org/wiki/Beer_distribution_game</a>
- ) possa produrre devastazione.</div>
<br />
<div style="font-family: Calibri; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">
<br /></div>
<h2 style="font-family: Calibri; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">
Ma quale giustizia!?</h2>
<div style="font-family: Calibri; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">
Seriamente voi tutti
forcaioli volete questo? per amore di giustizia? quale giustizia? perché vi
sembra di essere così importanti nel panorama umano da sentirvi defraudati di
un vostro diritto naturale o di emanazione divina? Vi irrita il fatto che anche
se la qualità complessiva non è molto discosta da ciò che è stato promesso
(forse addirittura superiore visto che il contenuto di grasso è inferiore!), è
però il fatto che non avesse un titolo nobiliare - un pedigree - ciò che vi
irrita? Un reato di "Lesa maestà"? perché oggi molti consumatori si
sentono delle maestà con il bancomat in mano e vogliono il taglio della testa
dei traditori, anche se, in qualità di maestà, proprio molti forcaioli che
vivono in un astratto mondo perfetto offrono poi a loro volta molto poco al
regno di cui fanno parte!<br />
Io invece condannerei le persone come i forcaioli di questo caso a poter
usufruire solo di ciò che rispetta pienamente i capitolati! Ne risulterebbe una
cosa curiosa venendo privati di tutto ciò che si discosta da ciò che viene loro
dichiarato: andrebbero a piedi (lo scandalo VW e altri?), a piedi nudi (i
materiali delle scarpe!), dovrebbero essere in giro nudi (i coloranti e i
tessuti!) non potrebbe mangiare (con tutto quello che leggiamo <a href="https://ilfattoalimentare.it/" target="_blank">qui</a> di veramente
grave!) nemmeno l'aria potrebbe respirare o bere l'acqua perché ciò che
dichiarano le autorità non è conforme a ciò che forniscono!<br />
<br />
<h2 style="font-family: Calibri; font-size: 11.0pt; margin: 0in;">
Italia: disciplinari perfetti ma inapplicabili!</h2>
Per cortesia, possiamo chiedere maggiore serietà ma chiedere anche che i
disciplinari vengano aggiornati in modo intelligente; so che in Italia è un
aggettivo non facilmente applicabile, ma ci si può anche provare, almeno per il
crudo di qualità e possiamo chiedere anche maggior serietà alla gente che
sarebbe anche ora che <b>prima offrisse la qualità che chiede agli altri</b>!</div>
<b></b><i></i><u></u><sub></sub><sup></sup><strike></strike><div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-65162739198479400262017-07-16T12:17:00.001+02:002017-09-23T14:43:37.273+02:00Genialità e gerarchie tecnologiche: due entità facilmente in conflitto!A volte mi trovo a pensare che molto di quello che dico/penso sembri incredibile. Le mie competenze sembrano o millantate o assolutamente fuori dall’ordinario e risulta pertanto incredibile che siano appannaggio di una sola persona. E a volte persino a me!<br />
Poi mi rendo conto che esiste una differenza profonda tra un tecnico di una qualsiasi materia e una persona che sa pensare (io ovviamente mi includo in questa seconda categoria!)<br />
<h3>
Tecnico Vs Pensatore</h3>
Un tecnico sa gestire problematiche note e quindi si rifà ad una scienza sperimentata, a una manualistica confermata da molte fonti ed esperienza.<br />
Chi sa pensare (chi lo fa veramente!), affronta la realtà in modo completamente diverso: la realtà fornisce indizi, la realtà ha assiomi che sono comprensibili a pochissimi, forse quasi a nessuno. La realtà ha modi di manifestarsi che sono più spesso legati a come la gente tende a porsi in relazione con essa più che con le regole di una logica apparentemente inoppugnabile. Inferendo da tali assiomi, la realtà ha chiavi di lettura possibili e chiavi di lettura contradittorie. Il tecnico usa le chiavi di lettura note fino al momento in cui non sono rilevate essere contraddittorie. Ma per la loro verifica a volte passano ere tecnologiche e scientifiche, se non filosofiche. Per lunghi periodi teorie contraddittorie vengono tenute in vita perché mancano teorie alternative, ma per molti tecnici che hanno mandato a memoria tali teorie, cambiare e decidere di abbandonarle è sicuramente traumatico e sicuramente contraddittorio con il sistema di assiomi che fino a quel momento avevano accettato e che avevano sicuramente applicato e quindi difeso; a ciò aggiungerei che il sistema di conferma gerarchico (ad esempio accademico) che si costruisce dietro ad una teoria ormai matura (termine che eredito dall'economia nell'accezione "mercato...") dà la sicurezza che tale sistema è confermato, inoppugnabile e definitivo (quest'ultima cosa soprattutto è il grande inganno).<br />
<h3>
Conoscenza tecnologica e gerarchie organizzative</h3>
A ciò si aggiunga il fatto che, soprattutto in Italia, il concetto di potere, all'interno di una gerarchia in una qualsiasi organizzazione, poggi essenzialmente sulla conoscenza tecnologica e non sulla capacita di gestire competenze e relative persone depositarie di...(scusate la costruzione inglese, ma qui è perfetta!).<br />
Per cui ogni persona di tale sistema che abbia il sospetto di essere resa obsoleta da qualcuno o da una nuova teoria, tende a reagire in modo violento e conservativo (per se stessa ovviamente) a innovazioni di qualsiasi genere e quindi ad opporsi a sistemi di pensiero che poggiano su ipotesi non confermate se non da un approccio logico ma non statistico/pragmatico/accademico.<br />
Se si passasse invece ad un sistema funzionale orientato ad un bene olonomico, dove le competenze sono sottosistemi personali e chi ne è un latore è detentore di un plus organizzazionale, e chi è in grado di catturare e portare a funzionare nell'organizzazione questi plus viene considerato un manager di valore, lo stile di relazione organizzazionale (e non solo) potrebbe cambiare profondamente, inducendo a privilegiare un sistema che guarda più a ciò che l'organizzazione ha bisogno di ottenere invece del sistema che funziona odierno prevalente basato sulle gerarchie e relazioni tra le persone, poggiante su merce a rapidissima obsolescenza come la conoscenza tecnologica, quando come alternativa si potrebbe contrapporre la capacità di gestire innovazione tramite le persone che si avvicinano all’organizzazione e che vengono catturate dal suo sistema.<br />
<h3>
Management come gestione di uomini</h3>
Questo diverso concetto di relazioni (non di tipo feudale come spesso si vede in Italia) eviterebbe un fenomeno tipico delle organizzazioni, quello della rapida decadenza funzionale e tecnologica quando confrontato con il momento del decollo, quando l'organizzazione nasce per un impulso innovativo e utilizza ciò che di innovativo è disponibile sul mercato: la detenzione in esclusiva, con il rifiuto di riconoscere innovatori "di importazione" all'interno della propria struttura e le relative tecnologie da parte delle gerarchie organizzative "storiche" frena lo sviluppo e la sopravvivenza delle stesse organizzazioni, proprio a causa dell'allontanamento o tacitazione dei latori di innovazione, soprattutto se giovani di età o con idee completamente diverse. Il caso dell'informatica è uno dei più emblematici: le organizzazioni non vengono alimentate da competenze nuove a volte pure in conflitto o avulse dalle originali, come nei casi di Xerox, Nokia o Lamborghini che possiamo mettere in contrapposizione con le molte altre che sono affondate con le loro tecnologie diventate obsolete frutto di un fuoco di paglia.<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-23282092477729271662017-06-05T18:08:00.001+02:002017-06-13T10:37:04.809+02:00Economia e industrie 4.0. Ma davvero?!<span style="font-family: "times new roman";">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
A volte quando sento parlare di Industria e sviluppo
economico 4.0 rabbrividisco: facendo una valutazione dei benefici e degli
scenari che si aprono con la maggior automazione e con una maggior
consapevolezza di chi partecipa al processo produttivo il modello di cui si
sente parlare oggi in continuazione sembra interessante, ma io mi pongo due
semplicissimi quesiti:<br />
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
1) dal punto di vista finanziario, come si comporteranno i
grandi investitori di fronte al lento muoversi del payback economico? In questa
fase in cui la speculazione sulle previsioni di successo delle imprese e dei
vari start up la remuneratività economica per gli investitori finanziari è
grandissima, ma con il procedere del tempo, quando i mercati cominceranno ad
essere più stabilizzati e poi diventeranno maturi, il payback non sarà più così
interessante e con il diminuire del circolante "di scommessa" immesso
dalle banche centrali e dal sistema obbligazionario, l'economia degli
acquirenti potrebbe cominciare a creare la tanto temuta periodica stagnazione.<o:p></o:p></div>
<span style="font-family: "times new roman";">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
2) come si comporterà l'ambiente e la disponibilità delle
risorse? Infatti i processi produttivi automatizzati sono multi level, (intendo
che le automazioni prevedono che anche le automazioni vengano prodotto con
sistemi automatizzati e anche le loro automazioni, si pensi alle innovation
farms incubatoi etc.). In una tale organizzazione del comparto produttivo i
beni prodotti diventano commodities e quindi assumeranno il carattere di flusso
continuo tra i punti da cui si estrarranno le risorse e i mercati finali, senza
considerare mai in questo progetto futurista la questione delle risorse e degli
scarti; ad esempio: cosa accadrà ai prodotti una volta terminata la loro vita
operativa. Dove andremo a prendere le risorse di materiali di cui abbiamo
bisogno? Cosa accadrà degli ecosistemi dove cercheremo di andare a prendere le
risorse che l’economia pressata dalla finanza avrà bisogno di impiegare? Cosa
ne sarà dell’economia quando si troverà a dover acquistare le materie prime da
organizzazioni che fanno comunque capo agli stessi sistemi finanziari che le
hanno lanciate a dover coattamente produrre milioni di unità di beni di consumo
che richiedono oggi sempre più materiali rari e strategici che sono legati al
dominio di intere aree geografiche?<o:p></o:p></div>
<span style="font-family: "times new roman";">
</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Il modello della cosiddetta industria 4.0 (che nulla ha a
che fare con l'industria 4.0 secondo Otto Scharmer et al. -<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>si vedano i vari corsi del Presencing
Insitute tra cui in particolar modo Just Money -) prevede risorse di materie
prime infinite e un mercato altrettanto infinito.<br />
Posso prevedere che a questo mercato economico diretto, si integrerà – in un
primo tempo - ma poi si contrapporrà un mercato di specializzazioni sulla
persona con servizi dedicati, che saranno in gran parte organizzati in forme o
di puro volontariato o di organizzazioni social che avranno lo scopo di ripartire
oneri sui beneficiari e guadagni su una vasta popolazione che non avrà più un
legame continuativo e solido verso un'economia reale e ancor meno un legame
verso il sistema finanziario e monetario. Vi ricordate come si è formato il
cristianesimo dei primi secoli?<o:p></o:p></div>
<span style="font-family: "times new roman";">
</span>A tutto ciò si affiancheranno energie alternative, ma
soprattutto i sistemi economici alternativi, che verranno perseguitati
(PERSEGUITATI: è corretto) dai governi in quanto generatori impliciti di un
mancato pagamento di imposte atte a mantenere la macchina governativa e le sue
spese, che saranno le uniche risorse per una notevole parte della popolazione.
Fenomeni di anarchismo energetico o relazionale diverranno la norma. Economie
non ufficiali diverranno il modo per molti di sopravvivere, creando circuiti
sociali completamente avulsi dai sistemi di relazione come li abbiamo
conosciuti fino a dieci anni fa: azienda, lavoratore, sindacati, banche
stato/governo etc. e come continuiamo a pensarli oggi.<br />
<!--[if !supportLineBreakNewLine]-->Saranno sostituiti da economie non ufficiali che si
muoveranno sulla base della disponibilità di energia, lavoro, alimenti,
servizi, sharing di qualsiasi cosa, ma in forme assolutamente scollegate anche
con il grande sistema delle Start up che vediamo oggi.<br />
Il sistema delle start up e la grande illusione dell’innovazione tecnologica
infatti sono uno degli ecosistemi in cui tenere attivo quel sistema speculativo
che anticipa per chi investe ora - e soprattutto per chi ha creato un sistema di
investimenti organizzato - il possesso di ciò che potrà produrre high revenues
nel prossimo decennio, per poi abbandonare le vuote carcasse a chi se ne sarà
preso cura nella sola forma economica, di quei processi economici di venture capital
avviati oggi, quando il mercato, come già detto più sopra , sarà diventato
stabile e poi maturo.<o:p></o:p><br />
<span style="font-family: "times new roman";">
</span><br />
<a href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/" rel="license"><img alt="Licenza Creative Commons" src="https://i.creativecommons.org/l/by-nc-nd/4.0/88x31.png" style="border-width: 0px;" /></a><br />
Quest'opera è distribuita con Licenza <a href="http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/" rel="license">Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale</a>.<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-74789897092813247002017-03-17T20:18:00.000+01:002017-07-06T14:39:37.917+02:00Migranti e L'Italia degli intellettuali (e non solo)Questa è una risposta ad una serie di commenti <a href="https://www.facebook.com/code001/posts/10208945118405006" rel="nofollow" target="_blank">ad un mio post su FB</a> che il sito non vuole pubblicare per chissà quale algoritmo di identificazione ideologica!<br />
<br />
ecco il testo da inserire:<br />
<br />
<span data-ft="{"tn":"K"}"><span class="UFICommentBody">Mi consento di andare giù un po' duro.<br />Il fatto che si possa dimostrare che il tizio abbia preso notizie da fonti varie, che il fenomeno è gestito da ONG etc. non cambia molti degli aspetti fondamentali del fenomeno:<br />- una maggioranza silenziosa (si diceva così una volta vero?) che avverte un disagio crescente tra la logica umanitaria imperante e stringente, nel senso che i termini del ragionamento portato solo in direzione della contingenza urgente degli interventi di salvataggio SEMBRANO corretti e non lasciano spazio a contradittorio senza apparire egoisti e xenofobi (vedi più avanti per la xenofobia)<br />- una quantità di migranti che sta aumentando proprio per le garanzie di soccorso prestate dalle organizzazioni umanitarie straniere e (strano) dalle unità della Marina Militare (dello stato Italiano, unico governo che agisce in prima persona)<br />- qualsiasi agenzia può leggere i dati e trarre le conclusioni che desidera (e soprattutto, che più le fanno comodo) e che possono essere in contraddizione con le conclusioni di altre, tratte dagli stessi dati.<br />- Sbarchi solo sul territorio italiano (non si sente di sbarchi in Spagna, ben più vicina ma assolutamente non incline a fornire aiuto)<br />- xenofobia non strisciante, ma ormai patente, non solo tra gli italiani ma anche tra le popolazioni che sbarcano. Stiamo imbarcando popoli che non ci amano perché non ci possono amare: non esiste nessuna popolazione in nessun momento storico in nessuna parte del mondo, che abbia amato un popolo diverso con cui si fosse mescolato e trovato a condividere spazi, mercati e a confliggere per punti di vista, ideologie e soprattutto religioni, basta leggere la bibbia per avere conferma antica quanto la tradizione.<br />Sicuramente non soffrono di xenofobia l'aristocrazia, i benestanti, i singoli, i viaggiatori, i turisti, i mercanti, i cani sciolti, coloro che vivono isolati senza una propria comunità con cui identificarsi, coloro che non hanno famiglia e vivono da individui, insomma chi è senza o non ha bisogno di un'identità sociale a cui fare riferimento per avere la garanzia istintiva verso la sopravvivenza propria e della propria progenie o del proprio gruppo di appartenenza; sarebbe giusto non essere xenofobi, ma questo non è per tutti, anzi per molto pochi; a quei gruppi si aggiungano le minoranze etniche senza capacità contrattuale: quando sono disperse e si sentono deboli rispetto al paese dove vivono, sono docili (salvo poi diventare aggressive e pericolose quando il numero aumenta sufficientemente). In tutti gli altri casi la territorialità è comunque presente, che lo si voglia o no e questa è legata al fenomeno della xenofobia, salvo un lavoro capillare e costante di acclimatazione tra le diverse culture (lavoro che in Italia manca del tutto, anzi lo troviamo così uncorrect che probabilmente nessuno nemmeno si sogna di proporlo). Un caso eclatante (non dimostrato)? Si sussurra che nelle valli isolate della provincia di BZ, l'intolleranza verso gli italiani da parte della componente di lingua tedesca giovane sia aumentata dopo la fine della leva obbligatoria che permetteva appunto ai giovani dei vari gruppi culturali di vivere assieme un anno e scoprire le affinità.<br />- è inutile fare dichiarazioni che sul piano razionale si muovono in una direzione (la multietnicità, l'accoglienza etc.) quando, data la situazione economica (si veda più sotto), le tensioni emotive del popolo autoctono stanno salendo sia a causa della sensazione di invasione ma anche - non meno importante - per il fatto che si ha la netta sensazione che per l'accoglienza vengano spesi più soldi che per i giovani o per l'aiuto alle famiglie.<br />- Senza parlare delle tensioni di chi arriva, di quali sono le profonde ragioni che hanno mosso molti dei migranti nel venire qui. Per molti - sono propenso a credere - non sono diverse dall'idea di avere un territorio da conquistare e da cui ricavare il massimo profitto (una specie di Far West), cosa sacrosanta se non fosse che la loro cultura sociale è completamente diversa dalla nostra e molto poco incline a fondersi con la nostra, soprattutto da parte di coloro che stanno arrivando ora, in massa, alla ricerca di un Eldorado, molto diversi da coloro che sono arrivati in anni passati. Il loro punto di vista sul significato della vita è sicuramente molto diverso dal nostro, noi siamo concentrati sulla nostra bontà nell'accoglierli, nel politically correct, loro penseranno probabilmente ad un nuovo futuro da conquistare in un paese di gente molle e svergognata: loro vengono dalla guerra, dalle donne velate che in gran parte stanno in casa! Noi siamo dei debosciati per come viviamo, per come le nostre donne si comportano etc. etc. non voler vedere e tenere conto anche di queste cose vuol dire comportarsi come struzzi! O forse pensate che loro si faranno conquistare dalle nostre domeniche ecologiche e dalla nostra passione di occuparci di cucina vegetariana, ecologia, social, musica, arte iconografica, visite a città d'arte piene di chiese etc, con il dictat iconoclastico della loro religione? Seriamente pensate che ci integreremo? (Vedi qui sotto per il loro futuro e più avanti per il nostro)<br />- siamo una nazione senza prospettive economiche (checché ne dicano gli indicatori economici di governo, altrimenti non avremmo così tanti disoccupati e soprattutto sottooccupati nelle fasce tecnologicamente meno avanzate). Stiamo imbarcando popoli a basso skill: cosa gli faremo fare nei prossimi anni? Pulirci il sedere quando saremo più vecchi? Questa è la prospettiva di esserci utili (cara Elena Rossi-Arnaud!)? Se non costruiamo un'economia di media e bassa tecnologia (e nessuno mai ne parla eccetto il sottoscritto, tutti ci sciacquiamo la bocca con "Excellence", Incubatoi, High tech et similia facendo così il gioco delle corporation della finanza delle ventures e della speculazione monetaria), ci prepariamo a renderli schiavi nell'agricoltura o di qualche vecchio/vecchia con l'Alzheimer o a spazzare i cessi di qualche ospedale! O peggio di guidare automezzi pesanti con lo stile di guida di quei paesi, visto che - credo - riconosciamo le loro patenti e il loro stile di guida disinvolto.<br />- quando non ci saranno prospettive economiche per costoro (non ce ne sono già oggi per noi, figuriamoci per loro - salvo posti da quasi schiavo - ) come saranno le relazioni tra coloro che abbiamo imbarcato e noi? Vi lascio immaginare dove sarà il prossimo Libano, nazione che negli anni '60 e '70 era molto ricca felice e prospera (sennò il buon Felicino Riva perché ci sarebbe andato?). Ciò che noi pensiamo sia oggi un male minore diventerà un male maggiore non solo per noi, ma anche per loro (ma soprattutto per noi! In questo caso mi sento egoista, spaventosamente e a pieno diritto egoista). Come direbbe un guru del pensiero sistemico: le soluzioni di oggi sono i problemi di domani! Allora cosa li traghettiamo a fare? per offrire loro 5 anni di rilascio delle tensioni ma di odio che si alimenta giorno per giorno affogati in un senso di inutilità e sicuramente di precarietà in cui quasi tutti costoro si trovano vivendo in questo limbo italico che non lascia speranze? Per poi rischiare di ripiombarli nel caos di una guerra civile - che non mancherà di arrivare entro qualche anno, se andiamo avanti così - tra loro e noi? perché? non avevamo abbastanza problemi? Si veda a tale proposito l'altro video del giovane a proposito dell'Islam (lo so è anche questo una bufala, come i libri della compianta O. Fallaci e le affermazioni di Magdi Cristiano Allam - ma è vero queste cose non sono vere, sono bufale, tutto ciò che non è pensiero ufficiale di sinistra è bufala!) Islam che ha sicuramente una estesissima maggioranza di persone miti e tranquille ma che ha mescolata anche una piccola ma consistente, efficiente ed ignota minoranza di "brigatisti" che, a differenza dei nostrani del passato che cercavano di portare a casa la pellaccia, sanno di doversi immolare pur di recare danno ai nemici della loro fede, cioè noi! I fatti recenti di Francia e Germania dovrebbero essere un piccolo campanellino di allarme! Ma noi ci concentriamo su cosa fare oggi senza valutare i problemi che stiamo accumulando e che faranno più vittime di quanti ne salveremo nei prossimi sei mesi (ma - direte voi - solo supposizioni! Ok Ipotizziamo!). E questi sono discorsi dai quali non si può prescindere, non fanno parte di un modello della realtà separato, oppure fanno parte di un modello della realtà che voi avete separato e che forse sarà il caso che ricongiungiate: gli eventi e i gruppi di persone che li popolano sono strettamente entangled!<br />- aiutarli ad atterrare in Italia, incentivando così gli imbarchi e aumentando così il numero dei morti invece che essere duri anche a costo di lasciare naufragare le prossime imbarcazioni e così fermare l'emorragia di persone dall'Africa e quel mercato degli imbarchi semi-sicuri verso l'Europa che continuano a fare migliaia di morti ogni mese (o centinaia, scusate, rettifico perché se no tutto il mio scritto diventa contestabile: ragionate come i Testimoni di Geova, vorrei che ve ne rendeste conto!) è esattamente uno degli strumenti per porre fine a questo mercato degli schiavi, della bontà, del sangue e delle speculazioni economiche su tali eventi.<br />- proviamo a guardare la realtà secondo uno scenario diverso: da domani nessuno aiuta più gli imbarcati e anzi vengono riportati al punto di partenza, tutti, nessuno escluso: il mercato si ferma immediatamente, così come da molto tempo nessuno si muove in direzione della Spagna! <br />- ma poi non è finita l'epoca dei rifugiati? ora sono quasi solo clandestini; e poi perché dover garantire loro il massimo della sicurezza? Sarebbe sufficiente una sicurezza semplice quale quella della Tunisia! Perché dobbiamo prenderci carico noi di un problema che affligge endemicamente una parte del mondo con cui storicamente siamo da sempre stati in lotta se non in guerra mortale aperta? Perché non offrire alla Tunisia 5€ al giorno per ogni rifugiato? Ne risparmieremmo 30! (non prenderete sul serio questo! è un paradosso: meglio spendere 35€ che rimangono in Italia che spenderne 5 che vanno all'estero, questa è economia!). Come fermare la speculazione che esiste (è inutile alzare la questione dei Buoni e ignorare che ci sono anche i Cattivi) attorno alla tratta degli immigranti e gli interessati appoggi politici (si fa per dire, meglio: partitici o addirittura di corrente!), di organizzazioni religiose e pseudo ONG che ci girano attorno?<br /><br />Restano quindi aperti problemi di questo tipo:<br />- come arrivare a creare una convivenza con popoli che ci odiano, restando coscienti che anche noi non li amiamo certo e non li ameremo mai? Il tutto senza negarci il fatto che non possiamo amarli come invece accade alla gran parte di chi prende una incondizionata posizione a favore delle missioni di soccorso - accade il fatto di negarselo, non il fatto di amare -; negarsi un istinto non può fare altro che renderlo latente e quindi a rischio di esplosione: esplosione che paradossalmente a loro accade più contro i propri concittadini colpevoli di non condividere questa follia e che accade con una violenza che è sempre stupefacente in persone che si dichiarano così pacifiste e "democratiche"! La rabbia, il dubbio, la paura e la "missione per conto di dio" fanno il resto: danno quella arrogante sicurezza da lemming!<br />- come ri-creare un'economia - che abbiamo distrutto negli ultimi 15-20 anni - che possa dare lavoro e dignità a persone con skill inferiori ai nostri (in molti casi gravemente inferiori), oltre che con un concetto di dovere sociale nel campo del lavoro molto diverso dal nostro (si vedano i casi delle assenze anche prolungate e senza preavviso dal lavoro per ragioni di famiglia che affliggono molti rapporti di lavoro tra imprese locali e neo immigrati) e integrarli così in un sistema che li faccia sentire persone e non armenti allo sbando o - peggio - elemosinanti ai semafori dei tempi passati (avevate notato che essere stati duri a quei tempi aveva bloccato la tratta dei minori?)?<br />- come fare a creare condizioni e sensazione di legalità all'interno delle comunità immigrate facendo transitare come necessario il nostro senso di responsabilità sociale (se ancora ne abbiamo uno sopravvissuto alle ormai ventennali intemperie politiche, sociali, sindacali e della gestione della Res Publica, pardon "Res Neminis") senso di responsabilità sociale che ormai per noi è - quasi - connaturato, senza diventare vessatori colonialisti etc. e soprattutto senza sentirci tali per volerlo imporre?<br />Questi sono i problemi seri di cui occuparci ora e fermare l'onda che ci ha già quasi travolti e che, se non fermiamo, sarà di dimensioni e durata tali da non avere più l'energia per affrontare nessuno dei predetti problemi perché tutto il nostro sistema sociale, economico, di redistribuzione della ricchezza e - perché no? - della sicurezza nazionale, sarà stato travolto: allora sarà troppo tardi per tutti, noi e loro assieme a noi.<br /><br />Siamo una nazione allo sbando dove tutti (la parte rumorosa) chiedono di spendere i soldi di tutti (a fronte di nessun beneficio se non sfavillante - e come tale fugace - e comunque di incerto o più precisamente nullo risultato), perché tanto non sono di nessuno; dove intellettuali - attanagliati da rimorsi da paese post-cattolico che si sente in dovere, da ricco, di dover elargire ricchi premi e cotillon (ma dove ricco, poi?) ma che peraltro non è mai stato realmente colonialista - decidono per le sorti del proprio paese senza fermarsi a valutare le conseguenze a medio e lungo termine di ciò che propugnano, solo perché oggi è importante per il loro ego - sofferente per la sensazione di inutilità nel rapporto Ego Vs Infinito/tutto-il-resto-del-mondo-e-dell'eternità che si subisce oggi - essere e sentirsi tanto social!<br />Mi viene in mente il video su un argomento non legato ma simile: <a href="https://www.facebook.com/bmwillrath/videos/1208942512475485">https://www.facebook.com/bmwillrath/videos/1208942512475485</a></span></span><br />
<h3>
<br />A voi intellettuali sia la vergogna!</h3>
<span data-ft="{"tn":"K"}"><span class="UFICommentBody">Il danno sociale, lo scollamento tra la classe autedefinentesi intellettuale e la gente comune, sta in questo: la gente qualunque, anche se lo sente profondamente, non sa esprimere il disagio per la situazione presente a parole e non ha armi dialettiche per esprimerlo e in questo voi intellettuali siete assolutamente sleali e disonesti intellettualmente, perché continuate a ignorare le necessità e l'opinione di altri che non hanno un'arena pubblica come la vostra e una sufficiente capacità di esibirsi (a parte il becero Salvini e qualche altro!), solo e semplicemente perché avete l'arroganza di credere superiori le vostre ragioni rispetto a quelle di chi desidererebbe vedere il proprio paese preservato da tutto ciò! Voi non aprite il dialogo, voi imponete il vostro punto di vista zittendo tutti coloro che sentono di avere un sacrosanto diritto ad una porzione di egoismo da mantenere viva. E il tutto per cosa? per sentirvi superiori? Voi state demolendo ed offrendo pezzo a pezzo la vostra casa per dimostrare a voi stessi - e ad un pubblico che volutamente ignorate essere incerto ma di cui apprezzate il fatto di essere influenzabile/dialetticamente-coercibile - che siete persone migliori, anzi LE MIGLIORI e quindi con diritti e missione quasi divini.<br />In ogni caso ad ogni elezione democratica il malcontento verso le vostre ideologie oltranziste viene dimostrato con l'avanzare della destra; la cosa ridicola che noto è che quando la sinistra intellettuale parla di tali scornate incolpa i candidati di destra di aver vinto come se fossero arrivati ai seggi per furbizia e non per imbecillità dei partiti opposti che hanno spinto una ingente massa di persone votanti a scegliere un'alternativa a questo caos incipiente! Il fenomeno del nazismo in Germania negli anni '20 e '30 dovrebbe aver insegnato qualcosa, ma sembra di no!<br />Non abbiate paura! per ogni errore di strategia sociale la storia ne cancellerà i protagonisti come inutilia (scusate la ripetizione) e di loro (forse voi!) non resteranno che gli escrementi e le macerie in cui avranno trasformato tutto ciò che di bello avranno fagocitato! Un mucchio di macerie fumanti proprio di quelle cose di cui vi beate nei vostri viaggi intellettuali (cosa resta di Aleppo etc.?, cosa resterebbe di Roma, Milano, delle splendide pinacoteche, del David etc.?). Un bel futuro per chi non vede altro che il presente!<br /><br />Ecco perché una delle mie frasi preferite coniata da me è: "<span style="font-size: large;"><strong>Intellettuale? No grazie!</strong></span>" <u>nonostante io sia cosciente di esserlo!</u><br /><br />Tutto quanto ho scritto è una mia opinione, sono una voce solitaria, mi considero ancora di sinistra ma non mi sono mai considerato di questa sinistra; questa mia opinione nasce dal fatto di prendere in considerazione aspetti a più largo respiro e immersi in un orizzonte spazio/tempo molto più amplio di quanto normalmente accade e si sente; potreste obiettare che si trova sempre una soluzione, ma posso rispondere che molte civiltà sono scomparse perché non c'erano, perché non le hanno trovate ma molto più di frequente perché non si sono accorte del problema; non vorrei che la mia civiltà fosse proprio fra queste ma temo proprio di sì; non mi basta che qualche altro popolo verrà al nostro posto e continuerà la storia; io non sono una divinità, come molti - da cui ho sentito affermare una tale idiozia - inconsciamente credono di essere: divinità che stanno al di sopra del tempo e dello spazio e osservano le genti che migrano e si fanno la guerra, senza esserne toccati; io ho una vita che terminerà e con delle responsabilità verso i miei discendenti e il mio gruppo sociale!<br />Prima di tutto verso loro!<br />Certamente non verso degli imbecilli come voi!</span></span><div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-51710433294346706022017-03-01T11:02:00.001+01:002017-03-17T20:27:11.512+01:00Medicina ufficiale, Riduzionismo allo stato puro e il test di Ishihara<div data-block="true" data-editor="cp1sn" data-offset-key="6r254-0-0">
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="6r254-0-0">
<span data-offset-key="6r254-0-0"><span data-text="true">(Bozza, ma è già interessante!)<br />Non venite mai a dirmi che la medicina è una scienza: sta solo credendo di tentare di esserlo, ma è talmente indietro per la quasi totalità dei suo adepti da non rendersi conto, proprio per il riduzionismo (<a href="https://it.m.wikipedia.org/wiki/Riduzionismo_(filosofia)" rel="nofollow" target="_blank">Vedi su Wikipedia</a>) da cui è affetta, che la complessità in gioco è tale da poter forse avere un modello matematico di riferimento ma di tale livello e sicuramente così fuzzy da rendere tale disciplina non modellabile praticamente, né riproducibile, come la definizione galileiana di Scienza impone per potersi definire tale; potrebbe tuttalpiù essere osservabile da modello computazionale statistico (che non è propriamente la stessa cosa).</span></span></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="6r254-0-0">
<span data-offset-key="6r254-0-0"><span data-text="true">Gran parte del caos (altri direbbero "investimenti") nella ricerca oggi verte-a-creare/spera-di-utilizzare ingenti moli di dati per alzare tanto fumo e far credere che calcolare <em>big data</em> possa generare dal nulla un modello matematico di riferimento (una sorta di analisi di Fourier?). Accade anche di peggio: se un prodotto hard o soft (un tipico esempio sono i farmaci ed in particolare quelli psicotropi, ma il discorso vale anche per altre pseudoscienze con soluzioni sociali o economico/finanziarie) ha un effetto - uno qualsiasi, intendo - su un particolare sistema, si studia come rendere indispensabile quell'effetto sul sistema stesso per poterne sfruttare il potenziale economico e il mercato che si potrebbe venire a creare (mai dimenticare che dietro a tali aziende ci sono grandi fondi speculativi a caccia di utili grandiosi, di cui molti siamo promotori inconsapevoli quando acquistiamo titoli). Non per nulla l'annuario di psichiatria è passato dalle poche pagine degli anni '80/'90 alle molte centinaia di oggi (quando avrà tempo vi troverò i dati), dato il fiorente mercato dei farmaci specifici e i vari simposi periodici hanno delle sponsorizzazioni milionarie.</span></span><br />
Il tutto poi è riconducibile <strong><span style="color: #222222; font-family: Helvetica;"><a href="https://it.m.wikipedia.org/wiki/Classi_di_complessit%C3%A0_P_e_NP" rel="nofollow" target="_blank">problema delle classi P e NP</a></span></strong></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="6r254-0-0">
<br />
<br />
Lo spunto a decidermi ad accennare a ciò (questa bislacca teoria non nasce da ciò che vado a raccontare, ha fatto nascere solo il desiderio di scriverne qui due righe) mi è nato ripensando al mio pessimo rapporto con il test di Ishiara, quello delle figure qui sotto, che si affronta per il rinnovo della patente: <span data-offset-key="6r254-0-0"><span data-text="true">è uno dei tanti esempi di pseudo scientificità di uno dei tanti rami della pseudoscienza medicina accadutimi.</span></span></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="6r254-0-0">
<span data-offset-key="6r254-0-0"><span data-text="true">Faccio una premessa per poterne parlare male a ragion veduta: per confermare come il mio sistema vista ed interpretazione delle immagini funzioni bene, da sempre sono stato un killer nel ricomporre i puzzle anche da 5000 (cinquemila) pezzi; una straordinaria capacità di trovare il pezzo giusto memorizzando le nouances di colore dei confini che mi interessava integrare col nuovo tassello; questo la dice lunga sulle mia capacità di percepire i colori e le loro le nouances ed anche di memorizzarle.</span></span></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="6r254-0-0">
<span data-offset-key="6r254-0-0"><span data-text="true">Dall'altra parte non sono mai riuscito a vedere i famosi numeri nelle immagini dei testi di Ishihara (oltre la 5° 6° figura) quello usato dalle motorizzazioni per verificare se sei daltonico o meno, per intenderci questo:</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidqt2DlrmtsUf4HaQOeLhj47eM5PmO5rnDUUjl29fVX-XBAwIwxQB8mLFOPMdM69mPVM41lmFyKDqH-s3bbXIQ6Xgq3l6ON21WKjXbWBIZVsQPCOtsxyoAl3vZmpXxcttADPwefVfCZMXw/s1600/Ishiara5-6.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="156" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidqt2DlrmtsUf4HaQOeLhj47eM5PmO5rnDUUjl29fVX-XBAwIwxQB8mLFOPMdM69mPVM41lmFyKDqH-s3bbXIQ6Xgq3l6ON21WKjXbWBIZVsQPCOtsxyoAl3vZmpXxcttADPwefVfCZMXw/s320/Ishiara5-6.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="6r254-0-0">
<span data-offset-key="6r254-0-0"><span data-text="true">Il risultato (è accaduto anche di recente all'ultimo controllo per il rinnovo della patente) è che rischio sempre di essere "bocciato" perché l'oftalmologia continua a credere che la capacità di discriminare i colori della famiglia dei rossi da parte dei coni della retina (o chi per essi) debba NECESSARIAMENTE attivare un pattern neuronale specifico in grado di generare la discriminazione di forma che dovrebbe farmi riconoscere il numero in questione.</span></span><br />
<span data-offset-key="6r254-0-0"><span data-text="true">Purtroppo per me i miei neuroni sono più interlacciati di quelli di ogni oftalmologo fedele epigono di Ishiara che io abbia incontrato finora e che continua a propormi questo test restando inorridito quando scopre che non sono in grado di risolverlo.</span></span></div>
<div class="_1mf _1mj" data-offset-key="6r254-0-0">
<span data-offset-key="6r254-0-0"><span data-text="true"><br />Di fronte alla contraddizione tra Puzzle e Ishihara ho cominciato a fare una valutazione sistemica della cosa e a valutare che l'idea sottostante Ishihara è riduzionismo allo stato puro (si veda il significato di Riduzionista su https://it.wikipedia.org/wiki/Riduzionismo_(filosofia)) e cioè che è una idiozia pensare che la incapacità di percepire le figure nascoste derivi da un'incapacità dei coni etc. della retina di percepire i colori corretti.</span></span><br />
<span data-offset-key="6r254-0-0"><span data-text="true">Orbene ho formulato un'ipotesi alternativa: se i miei coni non hanno questa capacità di attivare un possibile sottostante sottosistema neuronale/neurale bidimensionale di riconoscimento delle immagini limitatamente al pattern dei rossi (o anche dei verdi) per ricollegarlo a pattern noti non-solo-rossi (ad esempio i classici caratteri di stampa solo neri), forse è solo una questione di apprendimento del mio sottosistema neuronale che resta isolato da altri (quello capace ad esempio di riconoscere i caratteri da stampa in monocolore), e forse è solo questione di esercitarlo un po' ad estendere la sua capacità di connessione o forse, vista l'intelligenza degli oftalmologhi incontrati, di ridurlo ad attivarsi anche in presenza della sola eccitazione dei coni del rosso.<br />S</span></span><span data-offset-key="6r254-0-0"><span data-text="true">to quindi iniziando da qualche giorno a provare ad esercitarmi al test di Ishihara nei vari livelli e con mio immenso divertimento, sto scoprendo che non solo riesco a vedere i numeri (per il momento solo delle prime 8-10 tavole e di qualche altra qui e là), ma posso vedere - se lo desidero e mi resetto in pochi istanti, come si fa con immagini di questo tipo </span></span><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCZYM2O6txTbuLVfCf9Wcv8rtw3-kzDDx52cQFTndhde6AR58iw8WQyYAPw2auWYlz5UyrnyFhZZ2AGZdz1A_V6mIJPyRSYiwJelzlfr2GVD5lxie2oFTNASGylRxYzk0iXwY9NQmoHP22/s1600/FrogHorse.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="FrogHorse" border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCZYM2O6txTbuLVfCf9Wcv8rtw3-kzDDx52cQFTndhde6AR58iw8WQyYAPw2auWYlz5UyrnyFhZZ2AGZdz1A_V6mIJPyRSYiwJelzlfr2GVD5lxie2oFTNASGylRxYzk0iXwY9NQmoHP22/s400/FrogHorse.jpg" title="" width="306" /></a><span data-offset-key="6r254-0-0"><span data-text="true">- i colori da vista normale e da vista daltonica, a mia scelta!<br />Allora gli oftalmologi incontrati (oftalmologia => Medicina => Scienza, un sillogismo che non esiste!) non hanno ancora capito che il riconoscimento delle immagini non avviene nell'occhio, ma più probabilmente (almeno così sembra da recenti studi svolti negli ultimi 4 secoli!) che avvenga nel cervello!<br />Eppure si ostinano a pensare che io sia daltonico solo perché non risolvo Ishiara o perché non so decidere se inserire alcune tonalità di turchese tra gli azzurri piuttosto che tra i verdi chiari. La loro opinione è legge, questo è ciò su cui si basa molta della medicina odierna!<br /><br /><br />... e poi, perché esercito la mia neurologia a leggere i numeri di Ishiara? Non voglio mica un cervello che funzioni come quello di un oftalmologo!</span></span></div>
</div>
<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-72094108923404496112015-03-24T14:44:00.004+01:002016-02-19T18:18:29.764+01:00Il conato di Jobs ActSto leggendo il Jobs Act e già dalla prima pagina sono rimasto inorridito, schifato e stupito dal modo con cui chi ha scritto tale testo considera la relazione Cittadino-Stato per quanto attiene al lavoro: noi, e lo si evince dai termini usati in tale testo, non siamo più in uno stato di diritto in cui i cittadini esercitano il loro diritto ad essere tali con l'esprimere le proprie capacità e il proprio senso di libertà e autodeterminazione anche attraverso un'attività produttiva, ma siamo diventati uno stato clientelare, feudale ed assistenziale dove il lavoro non è parte della vita di una persona ma un elemento di sussistenza che viene erogato da qualcuno e di cui lo stato si incarica per controllarne modi e limiti con cui esso viene "<strong><em>somministrato</em></strong>".<br />
Questo è il termine che mi ha scandalizzato, il fatto che il lavoro possa anche solo in una delle sue forme, essere "<strong><em>somministrato</em></strong>", come fosse una nuova medicina sociale e non invece un'attività legata al senso di indipendenza e di autodeterminazione che dovrebbe essere il cardine dell'identità di ogni cittadino in uno stato moderno che voglia definirsi democratico!<br />
Mi scandalizza il fatto che il lavoro si trasforma in una materializzazione spersonalizzante della relazione stessa tra chi ha bisogno di aiuto per la propria attività e chi lavora; mi scandalizza il fatto che tale termine sottenda una qualche forma di disponibilità-a-magazzino da parte di chi ha del lavoro da <strong><em>dare</em></strong> e relativi soldi degli stipendi e, sul fronte opposto, chi deve essere nutrito con il lavoro che ormai non è più un fatto dell'esistere ma solo del sopravvivere!<br />
Il cittadino non esiste più, al suo posto c'è un questuante petulante a cui è necessario <strong><em>somministrare lavoro</em></strong> per tenerlo buono; non importa come esso sia, non importa la correlazione con la vita e l'identità.<br />
Non importa più che nasca da un meccanismo di libertà e autodeterminazione di chi chiede aiuto offrendo un posto di lavoro e di chi offre aiuto con le proprie capacità per avere in cambio indipendenza e autosufficienza: la follia del legislatore - che traspare dal linguaggio usato - è quella del Deus Ex Machina che dall'alto della sua posizione, sposta e muove le pedine del suo gioco astratto, offrendo denaro di sussistenza regolamentato. Questo è forse il termine più corretto per indicare questo stato di cose: <strong><em>offrire denaro di sussistenza regolamentato</em></strong>, perché il lavoro non è più visto come un processo che crea evoluzione sociale, tecnologica, umana, economica in una relazione tra persone, ma solo come un processo per tenere a freno il malessere sociale; questo, evidentemente, non è proprio stato ancora capito in ciò che è: un profondo disagio non solo economico ma anche e soprattutto personale di significato nella propria esistenza, per coloro che si trovano oggi esposti alle bizzarrie del potere in quella che sembra ormai essere solo una corsa folle a cercare di chiudere falle che si creano nella nave su cui tutti siamo imbarcati usando, per chiuderle, le parti dello scafo che ancora non fanno acqua!<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-88784761882629047042014-06-17T18:16:00.000+02:002014-06-17T18:16:30.902+02:00Il Politburo sopravvive in ItaliaMi riferisco all'intervista di Repubblica a Franceschini e ai danni di M5S e Farage.<br />
<a href="http://video.repubblica.it/dossier/movimento-5-stelle-beppe-grillo/franceschini-rimborsi-irregolari-all-europarlamento-farage-parla-di-svista/169236/167715">http://video.repubblica.it/dossier/movimento-5-stelle-beppe-grillo/franceschini-rimborsi-irregolari-all-europarlamento-farage-parla-di-svista/169236/167715</a><br />
<br />
<h3>
"Svista" è diverso che "rubare", a meno che non appartieni all'opposizione!</h3>
Di cosa sta parlando Franceschini? parla di Farage e di "donazioni improprie" e "mettersi in tasca soldi" e addirittura "rubare"! Ma forse non sapendo l'Inglese non ha potuto leggere l'articolo originale e quindi ha capito Roma per Toma!<br />
<br />
Ho notato la cancellazione dal sito "Repubblica" del mio vecchio commento!<br />
Offensivo? non mi sembrava; era piuttosto analitico dello stile comunicativo di Franceschini, improntato ad enfatizzare i sospetti con termini estremi e cifre ridondanti, citati con voce compassionevole, come se si parlasse di un monello o di un mentecatto, cui far seguire, sempre nello stesso sproloquio, una blanda possibile ritrattazione/remissione del peccato.<br />
Mentre Franceschini parla di "mettersi i soldi in tasca" e addirittura di "rubare", nell'articolo il Times parla di mancata trasparenza. Un certa differenza tra chi fa parte di un paese civile (l'Inghilterra) e chi no (Franceschini). Ma mi meraviglia che il Times possa aver preso sul serio e per "mancata trasparenza" la mancata registrazione di un <strong><u>fondo ufficiale</u></strong> dato <strong><u>dalla UE</u></strong> (e non da un <strong>privato/corruttore</strong> come accade in molti altri casi <strong>diversi da Farage</strong> e <strong>UKIP</strong> e altri paesi che <strong><u>non sono l'Inghilterra</u></strong>) e mi meraviglia che ciò sia considerato un fatto grave e non ciò che realmente è: <u>una svista</u>!<br />
<h3>
Il politico italiano e l'Inglese</h3>
So che nessun politico italiano si avventura mai a leggere direttamente gli articoli in inglese (in questo caso: <a href="http://l.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.thetimes.co.uk%2Ftto%2Fnews%2Fpolitics%2Farticle4063573.ece&h=zAQH5PRjq&enc=AZN8-YaKZR06SwnA4m3bnCgBbdymEsFOP0k0oWRVoBtOfyVDGzJsh1qu6oD8AqGTAXe_LMfwksglymcpXst1ySKl9yt993HHeIRBYmYodk2-uIltYcz9KB51ijJbmSyhxcJUX1jxczqAy2vKDrTY0M5B&s=1" rel="nofollow" target="_blank">http://www.thetimes.co.uk/tto/news/politics/article4063573.ece</a> ) essendo nella quasi totalità (almeno la vecchia guardia di cui si veda un esempio nello spassosissimo: <a href="https://www.youtube.com/watch?v=3QoUyV-1dUk">https://www.youtube.com/watch?v=3QoUyV-1dUk</a>) diversamente abili in tale lingua, ma se parliamo poi delle cifre in gioco citate dovrebbero saperle leggere e - anche se citate in tale oscuro idioma - "60.000£" e "dal 2009 circa" (pari a 1000£ al mese) <strong>dovrebbero</strong> essere riconoscibili anche per loro! Quindi non sono 250.000€ da 14 anni!<br />
Ma si sa, poter accusare un avversario (M5S, <u>che detesto con tutto il mio cuore</u>, ma che in questo caso <strong>desidero difendere</strong> perché stimo Farage e penso che egli possa fare del bene a M5S e quindi anche all'Italia, perché io appartengo a quella strana specie che pensa: "se io difendo il pensiero del mio avversario, difendo la mia libertà"!) con cifre falsate o di cui come al solito non hanno ben capito il significato (e qui uso lo stile comunicativo di Franceschini affermando che o sono stolti o sapevano di aver distorto le informazioni), accusare, dicevo, fa sempre comodo in una contesa così poco cavalleresca come quella italiana.<br />
<h3>
Ma allora? E la politica estera?</h3>
Certo che non saper leggere l'inglese è prerogativa di molti dei nostri "onesti e incorruttibili" politici, citare fonti distorte è un'altra e non capire il panorama e la situazione mondiale è la naturale conseguenza delle prime due! (affermazione stile Franceschini!)<br />
Se comunque voi che leggete questo commento, siete esperti di linguaggio implicito come lo sono io, sapete che questo di alzare il tono è <strong>IL MODO</strong> per lasciare una marca emozionale di sdegno indelebile verso il povero Farage (e quindi il M5S) in chi ascolta il discorso di Franceschini; per esempi analoghi si vedano i molti film incentrati sui processi penali, dove qualcuno alla fine di un intervento dice: "obiezione, vostro onore!" e dove è evidente che l'avvocato o il PM che ha appena finito di parlare ha comunque messo a segno un colpo! Non basta la mitigazione successiva per cancellare l'onta generata da parole solo apparentemente ingenue!<br />
<h3>
I finti ingenui</h3>
Questo era il senso del mio messaggio precedente cancellato dal sito la Repubblica: trovo Franceschini molto scorretto e che il suo stile comunicativo è quello dell'antica scuola del Politburo che insegnava ad insinuare gravi accuse dette come fossero ovvietà (se qualcuno vuole avventurarsi nel vocabolo "transderivazionalità" capirà il significato di quanto dico!) che serviva per fare implicitamente capire quanto fosse da stolti non aver afferrato ciò che il Politburo già sapeva da lunga pezza!<br />
<br />
Franceschini: Pffffft!<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-91832733812263419152014-06-14T18:45:00.000+02:002019-05-22T17:42:55.091+02:00Stake-holders & Share-holders<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Stamattina stavo leggendo per curiosità su Wikipedia la
definizione di Stakeholder per rintracciarne l'etimo.</div>
Spesso i termini Stakeholder (StH) e Shareholder (ShH) vengono
confusi da chi li usa: non solo sembrano intercambiabili come parole forse
perché si somigliano così tanto ma sembrano affini anche nei concetti. Talvolta StH viene usato anche in contesti in cui il peso
relazionale è da ShH.<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Fatta questa debita introduzione (lascio a voi cercare il
significato di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Shareholder"><span style="color: blue;">ShH</span></a> e di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Stakeholder"><span style="color: blue;">StH</span></a>) mi hanno fatto meditare
due punti in contrapposizione dell’articolo che dava la definizione di StH in Wikipedia, </div>
<div class="MsoListParagraph" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->la visione della ricaduta operativa implicita a
medio e lungo termine dell’etica di un’azienda (di visione Anglosassone o più
propriamente USA) che produce un FeedBack indipendente</div>
in contrasto con<br />
<div class="MsoListParagraph" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><span style="font-family: "symbol"; mso-bidi-font-family: Symbol; mso-fareast-font-family: Symbol;"><span style="mso-list: Ignore;">·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";">
</span></span></span><!--[endif]-->La apparente necessità per l'Europa di un preferibile sistema di rating etico
fornito da un’entità Supra Partes (di visione prettamente Europea), che fornisce una certificazione di qualità secondo una metodologia codificata unica che tiene conto di parametri codificati.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
</div>
<h3 class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Contrapposizione tra USA e Europa?</h3>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
È strano ma quando in Europa si pensa di intervenire per
fare evolvere la società, le operazioni sono gestite da vertici ShH’s che
mettono in moto macchine burocratiche che studiano regolamenti e costruiscono
strutture per poter operativamente <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">assolvere
al compito che si sono date</b>. In tutto questo spesso ciò che viene nominato
meno è il destinatario dell’operazione o il pubblico.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Negli USA invece tutto si muove secondo un criterio … più <strong><em>Darwiniano</em></strong>?...
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Un sistema si mette in moto e comincia a funzionare: tutti
da dentro e da fuori lo osservano, e tutto ciò che crea problemi viene
sottoposto a revisione.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Nelle aziende più moderne come quelle che adottano visioni
di tipo <strong>sistemico</strong> o che considerano sé stesse <strong><u>organizzazioni che apprendono dal
proprio operato</u></strong>, si agisce con largo anticipo sul sorgere dei problemi,
restando in ascolto di, o addirittura anticipando, ogni sintomo che possa fare prevedere l’insorgere di
difficoltà. Si prendono decisioni coinvolgendo tutti gli StH’s nel processo di
individuazione e rimozione dei problemi, secondo il punto di vista di ogni StH disponibile.
Il risultato cercato deve essere etico e soprattutto funzionale per il contesto - anche allargato - in cui tali aziende operano; ecco perché ogni parte della società civile coinvolta esprime le proprie necessità e il proprio punto
di vista, cui si aggiungono a volte anche portavoce di interessi che voce non hanno come nel caso dell'ambiente.</div>
<br />
<h3>
Feudalesimo come modus</h3>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
In Europa, in conseguenza del nostro diverso sistema, assistiamo
spesso a drastici cambi di rotta. Se cambiano ad esempio gli ShH’s (che da noi sono spesso emanazioni operative di partiti o di interessi non dichiaratamente economici)
frequenti sono gli smantellamenti di strutture costruite con scopi anche etici ma
che hanno rivelato dopo un certo tempo (in Italia: brevissimo tempo) grossi problemi
di funzionalità e insoddisfacente rapporto Qualità-del-servizio/Costo-di-gestione.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Talvolta, e ciò è peggio, vengono lasciati in vita ma con la “bombola dell’Ossigeno” sempre
attaccata per non chiudere "posti di lavoro".</div>
<br />
Ovvio che nel caso USA il rischio di pirateria è all’ordine
del giorno essendoci in gioco interessi privati anche rilevanti, ma spesso ciò
che di dis-etico avviene, presto o tardi “presenta il conto” al pirata. Quindi, imparate alcune lezioni a proprie spese, diventa
interesse degli ShH’s stessi fermare e rivedere i processi che possono degradare per anticipare i
problemi presenti e futuri.<br />
<br />
In Europa noi diciamo degli USA: “là c’è il capitalismo
delle corporation e la capacità di influenzare l’opinione pubblica è altissima”
e non ci rendiamo conto che qui, affidando ai nostri “Deus ex machina” la
custodia di nostri supposti valori, ci sottoponiamo a molti altri rischi di soggettività quando non sono di arbitrarietà.<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Possiamo affermare che, se il limite estremo di un organo che sussume i poteri di giudizio e indirettamente di censura di
una autorità ex divinis è la corruttibilità dei suoi uomini, - e non mi riferisco ovviamente a <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Standard_Ethics"><span style="color: blue;">AEI Standard Ethics</span></a> che si è data da fare nel passato per dare una valutazione di merito -, a ben volere nella normalità di
comportamento di una tale entità, ci può essere semplicemente la generazione di condizionamenti,
vincoli e obblighi anche disfunzionali, determinati da criteri che possono essere soggettivi
o di parte ma non oggettivi come spesso si pensa (basti pensare alla dicotomia inquinamento/disoccupazione a
proposito dell’ILVA di Taranto). In tal modo le soluzioni adottate lasciano ampio spazio a
problemi non affrontati e quindi non risolti.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Un organo fatto da uomini subisce inevitabilmente un condizionamento
politico sociale e spesso emozionale proveniente da direttive ad esempio di natura sociale, politica,
economica o morale; quindi un tale organo esprime per sua stessa essenza, interessi soggettivi di parte o di corporazione sconfinando facilmente nell'arbitrarietà o peggio nel fideismo anche semplicemente economico.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Avendo potere di giudizio (e più o meno implicitamente, di censura) un tale organo può generare stati di impasse o di grave danno economico e sociale, senza avere paradossalmente nemmeno la colpa di ciò che ne risulta; a ciò assistiamo quasi costantemente in Italia.</div>
<h3>
Domanda finale</h3>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Cosa frena l’Europa dal fidarsi della gente e delle
dinamiche spontanee?</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Perché, anche se vediamo i risultati storici del sistema europeo di problem solving, siamo ancora così verticisticamente ancorati ad una
visione dove solo gli esperti (e dio) possono fare il bene dell’umanità e dove
questa non ha alcuna possibilità di redimersi da sola e di autodeterminare la propria direzione? </div>
Sarò cattivo, ma credo che possiamo parlare tranquillamente di una forma tardiva di feudalesimo.<br />
<h3>
L'Italia dei Comuni</h3>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Anche se illuminato il Feudalesimo aveva dei gravi limiti e fu solo quando si
arrivò in epoca comunale - quando cioè anche la gente comune cominciò a diventare
partecipe delle decisioni che riguardavano la sua vita (gli eserciti comunali contro
l’impero e il papato ne sono un esempio) e una certa ricchezza e benessere
si diffusero in ogni ceto sociale - che si compresero i limiti del sistema feudale: produceva una ricchezza <strong><u>relativa </u></strong>enorme per pochi, ricchezza che comunque era enormemente inferiore,
in assoluto, della ricchezza raggiunta in epoca comunale da molti di più, quando tutti
partecipavano al sistema decisionale e la ripartizione del benessere era più omogeneo.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Il feudalesimo dirigista, per quanto illuminato è cosa di
chi comanda; chi lo subisce non vi partecipa, né vi collabora: la segregazione tra chi decide e chi subisce diventa totale e la povertà diventa
pervasiva perché la ricchezza non produce il benessere atteso e lo spreco delle risorse è la regola.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Con lo spreco delle risorse arriva abbandono, povertà, decadenza, arbitrio e ignoranza e presto o tardi guerre ed epidemie diventano dilaganti.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Non voglio avere questo futuro.</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Ne “La maschera della morte rossa” E.A. Poe, non salva il
principe che si rinchiude nel castello durante l’epidemia!</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
</div>
<h3 class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
Il grande tarlo (piccola cattiveria finale!)</h3>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
I sistemi verticistici Europei, non mancano di etica, ma a volte la pretesa etica di molte iniziative nasconde pessime abitudini di pensiero retrostanti non confessate nemmeno a sé stessi dai partecipanti di tali sistemi:</div>
<ul>
<li><div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><!--[endif]-->il piacere che deriva dal potere, in chi dispone (nonostante si dica che solo dio ne dovrebbe avere il potere)</div>
</li>
<li><div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><!--[endif]-->il piacere di sentirsi buoni/utili/capaci/etici etc.</div>
</li>
<li><div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin: 0cm 0cm 0pt 36pt; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18pt;">
<!--[if !supportLists]--><!--[endif]-->ma soprattutto il fatto di potersi giustificare, di fronte alla propria coscienza che si è autoassolta e gratificata della sua magnanimità e lungimiranza, dei compensi principeschi che molti “gestori” della cosa pubblica hanno!</div>
</li>
</ul>
<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-36096790375289273032013-09-13T17:28:00.001+02:002013-09-13T17:34:45.449+02:00... saremmo l'Australia di Rupert Murdoch<br />
<div style="font-family: Calibri; margin: 0in;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Il giorno in cui
qualcuno riuscirà a convincermi che Berlusconi è il nostro principale problema,
smetterò di pensare di emigrare per poter dimenticare questo paese di m... che
non capisce dove sono i veri problemi e chi li gestisce a suo comodo. </span></div>
<div style="font-family: Calibri; margin: 0in;">
</div>
<div style="font-family: Calibri; margin: 0in;">
<span style="font-size: large;">Il paradosso</span></div>
<div style="font-family: Calibri; margin: 0in;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">SB, con il suo interesse centrato sull'Italia, è l'unica persona adatta ad opporsi a
tutto il resto dello schieramento di potere che, senza il cosiddetto nano,
avrebbe finalmente la possibilità di agire indisturbato e di concerto come ha
sempre agito, nel totale disinteresse per la nazione Italia, come nel caso di
MPS; una volta fatto fuori il nano, chi li tiene più a bada? Il reato di cui tutti si scandalizzano: evasione fiscale; pensate che
l'evasione fiscale di cui è accusato sia stata più dannosa dei 9 miliardi di Euro buttati nel
cesso da MPS (che hanno dato una boccata di ossigeno alla Spagna del Santander)?
MPS, se dovesse essere messa in crisi da questa operazione, verrebbe
risanata coi soldi delle nostre tasse, (circa 500€ a testa per ogni
contribuente e circa 1200€ a testa per ogni contribuente vero, cioè del settore
produttivo). Lì un deficiente zelante (solo zelante?) che voleva fare bella
figura con l'acquisizione di Antoveneta, ha fatto un danno enorme che non sta
minimamente pagando: verrà sicuramente accomiatato con una buonuscita di
qualche centinaio di milioni di Euro. Tutto questo ha interessato i giornali, marginalmente e solo per un paio di giorni.</span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><br />
<div style="font-family: Calibri; margin: 0in;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Seriamente volete
che l'unica persona che ha chiaro il significato dei soldi in mezzo a quella
bolgia di ignobili, prebendati da qualche istituto più o meno fittizio, dei
nostri politici/amministratori/dirigenti, vecchi e nuovi, venga fatto fuori perché finalmente quella
marmaglia possa avere mano libera? Seriamente credete che l'importanza data
alla lotta contro SB sia superiore all'importanza del danno di MPS? Non vi
suona un po' strana la discrepanza vent'anni spesi in guerra contro SB e solo due giorni per MPS?</span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma i criminali veri (e credo che molti abbiano le mani sporche anche di vero sangue) non sono i Berlusconi, ma altri, quelli che riescono a mettere tutto a tacere. Non basta una connivenza per fare tacere tutto, ci vuole molto di più! </span><br />
</span><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">Il reato di Evasione Fiscale e tutti gli altri...</span><br />
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Non dimentichiamo che l'evasione
fiscale<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in Italia, per certi versi, è una
forma di autodifesa da uno stato pescecane e lo affermo anche se so che questa frase è soggetta a
molte censure e a molte illazioni; l'erosione degli utili di impresa, provocata dalle tasse, è stata
nel passato ed è ancora oggi all'origine di molte acquisizioni da parte di
stranirei delle nostre imprese senza liquidità: una buona cosa no? Così almeno i padroni
italiani sono andati a farsi fottere! </span><br />
<div style="font-family: Calibri; margin: 0in;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span> </div>
<div style="font-family: Calibri; margin: 0in;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Inoltre se
Berlusconi, come sostengono in tanti, fosse un corruttore che usa il suo denaro
per avere ciò che vuole, allora direi che è un sognatore: crede che il mondo
sia più onesto di quello che è in realtà, lui crede ancora nel potere del
denaro, mentre gli altri usano, per fare flettere il mondo intorno a loro e a
loro vantaggio, ogni forma di ricatto pressione e gogna possibili e
immaginabili, etc. Vi ricordate il caso Marrazzo e dintorni? Come ha fatto a
sparire tutto così in fretta?</span></div>
<div style="font-family: Calibri; margin: 0in;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">SB rappresenta una
sorta di anti potere, sicuramente non il migliore, ma per certi versi
abbastanza efficace: uno che non è allineato con la nomenklatura della BCE e di
altri poteri forti e antichi e di altri più recenti ma non meno pericolosi che ci governano.</span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><br />
<div style="font-family: Calibri; margin: 0in;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: large;">L'odio acceca</span></div>
<div style="font-family: Calibri; margin: 0in;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Ma finché si è
accecati dall'odio che ci hanno istillato a forza in venti anni di continuo
martellamento (ne sono vittime tutti gli intellettuali (o sedicenti tali) che
non apprezzano né i soldi né tantomeno chi li sa fare - "i soldi oddio che
schifo" e difatti i soldi stanno abbandonando definitivamente l'Italia
- per loro è lo Stato che si dà da fare per i loro stipendi e
pensioni-immeritate), non si possono<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>notare le differenze di pesi e misure che in Italia si usano </span></div>
<div style="font-family: Calibri; margin: 0in;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span> </div>
<div style="font-family: Calibri; margin: 0in;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Non si
può nemmeno notare come tutta l'opinione pubblica mondiale giochi contro
l'Italia per ricacciarci ai tempi di Rumor/Leone etc. e delle loro politiche ridicole, quelle dei "vincoli culturali e di amicizia che ci legano al Gabon/Nigeria/Vietnam/Congo
Belga etc." cancellando di fatto il peso diverso che l'Italia cominciava ad avere (si vedano le foto dell'<a href="http://it.bing.com/images/search?q=berlusconi+putin+bush&qpvt=berlusconi+putin+bush&FORM=IGRE" target="_blank">incontro Bush Berlusconi Putin</a>) e non ci si accorge più di come tutta la politica italiana sia una immensa cacata priva
di idee ma solo di ricatti a suon di veti incrociati. E Berlusconi non è il punto di partenza.</span></div>
<div style="font-family: Calibri; margin: 0in;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Siamo un paese alla
deriva in attesa di uno tsunami che ponga fine al tutto e dove tutti continuano
a litigare e a darsi la colpa, invece di guardarsi in giro e cerca di fare
qualcosa con ciò che già abbiamo, incluse le capacità di SB. </span></div>
<div style="font-family: Calibri; margin: 0in;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Triste destino per chi rimane qui a
guardare e sperare!</span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><br />
<div style="font-family: Calibri; margin: 0in;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Moltissimi sono gli
ingenui, manipolati e focalizzati su obiettivi marginali, pensate che quasi
nessuno di voi ha reagito alla legge passata in silenzio in Europa secondo cui
tutte le sementi agricole devono tutte essere certificate e di provenienza "industriale",
preoccupati com'eravate di Berlusconi! Questa legge cancella di fatto tutte le
varietà autoctone e crea un mercato di varietà monoclonali, molto
delicate sul piano biologico e di competizione ambientale e inoltre consegna tutta l'agricoltura
ad un'industria dove OGM etc sono una religione.</span></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
</span><br />
<div style="font-family: Calibri; margin: 0in;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">Sapete quante altre
cose come queste vi siete persi? E qui Berlusconi non c'entra, c'entrano i suoi
nemici, quelli della globalizzazione selvaggia (ammettete che SB non è un
globalizzatore e non ha interessi globalizzanti?), quelli che fanno affari ogni
giorno sulla nostra pelle: dai vaccini, ad ogni forma di sfruttamento del
terrorismo psicologico delle masse e, primi tra tutti i terrorizzati, degli
intellettuali.</span></div>
<div style="font-family: Calibri; margin: 0in;">
<span style="font-family: Arial;"></span> </div>
<div style="font-family: Calibri; margin: 0in;">
<span style="font-family: Arial;">Auguri a tutti noi!</span></div>
<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-2952586938336982932013-07-30T14:47:00.000+02:002013-07-30T15:12:44.686+02:00Riaprire la caccia ai cinghiali<strong>Sono alcuni anni che i cinghiali hanno ripreso a farsi vivi, troppo vicino alle abitazioni di chi vive in campagna. </strong><br />
<strong>Dall'anno scorso e nei mesi recenti anche da noi sono arrivati a meno di dieci metri e la cosa comincia preoccuparci, anche perché spesso non sono soli ma in gruppo e pertanto pericolosi quasi come un branco di lupi. Qualcosa è cambiato nel loro comportamento, qualcosa deve essere fatto per non sterminarli tutti ma per tenerne comunque lontani la gran parte (quella destinata a sopravvivere).
</strong><br />
<br />
<h3>
Memoria collettiva suina (e umana)</h3>
Ritengo che il comportamento dei cinghiali sia cambiato dal passato e stia ancora cambiando, diventando di generazione in generazione sempre più pericoloso in quanto sono animali non più cacciati, nei tempi recenti, dall’uomo.
Stanno infatti diventando sempre meno timorosi dell’uomo e sempre meno memori dei tempi andati.
<br />
Ritengo che il fatto sia dovuto alla labilità della memoria collettiva e di quella dei cinghiali in questo caso particolare, soprattutto se sono stati - come si dice - incrociati con maiali semi domestici. <br />
<br />
Se consideriamo che l’uomo stesso ha una tale labilità, figuriamoci i cinghiali.
Infatti, se continuamente braccati nel passato per le loro carni e la loro pericolosità si erano rifugiati lontano dall’uomo, un lungo periodo di tregua nella caccia ha fatto loro dimenticare (compatibilmente con il termine e il cervello del cinghiale!) i periodi in cui ogni cinghiale che si avvicinava all’abitato era un cinghiale morto o ferito.
sarebbe opportuno quindi ripristinare questa memoria di "terrore" negli esemplari attuali, per la salvaguardia di chi vive come me in campagna.<br />
<br />
<h3>
Ferire per abbatterne di meno.</h3>
Pertanto propongo a chi si occupa della limitazione della proliferazione, non soltanto di darsi da fare per abbattere in via definitiva i capi “fuori zona”, ma di adottare misure deterrenti/terrorizzanti nei confronti di quelli che si decide di mantenere in vita - anche per loro salvaguardia - con azioni che lascino di nuovo l'antica traccia di timore nei confronti dell'Umano, quali ad esempio:<br />
<ul>
<li>ferimento in organi non vitali come ad esempio nelle cosce</li>
<li>abbattimento di solo alcuni capi di un gruppo (so che è pericoloso), come ad esempio della scrofa lasciando vivi cuccioli svezzati.</li>
<li>Ripresa della caccia coi cani (compatibilmente con la salvaguardia dei cani stessi) </li>
</ul>
Tali soluzioni, che sono meno cruente dell'abbattimento vero e proprio, diventano propedeutiche per i cinghiali sopravvissuti a non avvicinarsi alle abitazioni e continuare a considerare l’uomo come “off limits”. Questo li spingerà a rientrare nelle foreste inabitate e allontanarsi dalle coltivazioni di olivi, ciliegi e viti e soprattutto dagli umani per i quali cominciano seriamente a costituire pericolo. <br />
<br />
<h3>
Quattro passi nella Suburra</h3>
Ricordo a chi legge queste righe che noi, che viviamo in campagna, non siamo Obelix e anche se dei cinghiali pensiamo la stessa cosa, tale visione è può essere condivisa dal cinghiale nei nostri riguardi.<br />
Se qualcuno è contrario a alle misure descritte, ne trovi di migliori. Se ritiene invece che il cinghiale sia sacrosanto, lo invito a venire a fare due passi di notte da me, tra gli olivi a notte fonda, quando è operativo e affamato. <br />
<br />
Qualora invece abitando troppo lontano non ha modo di raggiungermi, se desidera provare la stessa nostra ebbrezza serale, scelga il quartiere più malfamato della sua città, indossi una catena d'oro al collo e dopo essere passato davanti ad un bar malfamato, si incammini per vicoli oscuri: quando sentirà un fruscio alle sue spalle e sentirà l'orripilazione istintiva del pericolo, proverà la nostra stessa ebbrezza.<br />
Poi torni a queste righe e mi racconti. <br />
<br />
... e poi, cosa credete che accada alla memoria collettiva di noi umani? nulla di diverso!<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-28217948591469172292013-05-22T18:04:00.001+02:002013-05-22T18:04:20.703+02:00Le colpe degli altriFinché gli Italiani saranno capaci di scoprire solo i problemi creati dagli altri, una specialità dei popoli latini e mediterranei, e mai i problemi creati da loro stessi come singoli cittadini, credo che andremo sempre più a fondo!<br /><br /> Non credo che nessuno ammetterà mai, perché glielo dice un altro, che la colpa è sua e ancora più difficilmente rinuncerà a qualche privilegio acquisito attraverso questa sua colpa e quindi non ci sarà un primo a generare l'effetto valanga!<br /> Inoltre siamo più propensi a punire i colpevoli e la colpa (ma di chi e quale è poi?) che a trovare soluzioni: siamo un popolo di gelosi che affonderebbero con le loro mani il Titanic se fossero stati esclusi dalla cabina di comando pur raccomandatissimi per una qualche ragione, in genere plausibilissima e assolutamente legittima!<br /> Poi non sappiamo e non volgiamo fare i conti: ci scandalizziamo per 1000 parlamentari che sperperano 100 milioni di Euro ma non facciamo una piega se 15 milioni di Italiani si intascano 100€ al mese in più di quanto dovrebbero (in relazione a quanto versato): lo chiamiamo diritto acquisito - sì, a spese dei nostri figli che preferiscono andare a fare gli apolidi in un a terra straniera piuttosto che dare il sangue che i loro nonni gli hanno succhiato con largo anticipo (vedi mio post paradossale su <a href="https://www.linkedin.com/redirect?url=http%3A%2F%2Fcode001it%2Eblogspot%2Eit%2F2011%2F11%2Fnatale-si-avvicina-e-ora-di-regali-dai%2Ehtml&urlhash=OyPY&_t=tracking_disc" target="_blank">http://code001it.blogspot.it/2011/11/natale-si-avvicina-e-ora-di-regali-dai.html</a> ) - e non ci passa nemmeno per l'anticamera del cervello di mettere mano a una sperequazione generazionale. Se ne è parlato ma tutto poi è stato messo a tacere. Quelli sono veri soldi! sono miliardi e non solo "qualche centinaio di milioni"<br /> Perché uno stato di squallidi e ignobili furbetti falsi e auto indulgenti dovrebbe essere attraente per l'economia mondiale? o perché dovrebbe esserlo per le ultime aziende ancora sopravvissute?<br /> Finché non sapremo recitare un vero Mea culpa, scevro da ogni religione e da ogni assoluzione con sole tre avemaria, non ne usciremo!<br /> E sono ottimista! <div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-23525304641314186122012-11-03T20:45:00.000+01:002012-11-03T20:45:04.651+01:00La creatività non è dell'ItaliaLe mie esperienza recenti, in ogni occasione: dalla gita in montagna a che film andare a vedere, o che direzione far prendere ad un gruppo di intellettuali, in Italia richiede fondamentalmente una cosa: "da che parte stai?". Questo è il primo requisito che viene chiesto ad ogni Italiano. <br />Sarà che siamo nati in una nazione che nazione non è mai stata, che l'opportunismo di cui ci ha parlato Indro M. è un'altro caposaldo della nostra cultura, ma nell'opportunismo troviamo sempre come prima domanda quella, prima ancora di sapere i presupposti della fazione a cui si deve aderire.<br />In un contesto di questo tipo, tenendo conto di cosa significa Intelligenza Collettiva, e di quale environment necessita, è chiaro che la creatività non può allignare qui, dove il meccanismo dell'appartenenza ad una fazione è principe. La fedeltà implica la condivisione delle emozioni di bandiera (o di campanile)e in nessun organo dove è richiesta la fedeltà può entrare e sopravvivere un creativo. Un creativo vero, uno di quelli che pensano con idee innovatrici affonda la sua capacità nel dubbio e nella provocazione, desidera avere dagli altri risposte che mettano in crisi il suo sistema innovato; non può creare spostamenti di millimetri, deve cercare di produrre un'onda d'urto elevata per vedere i segnali sismici di risposta, solo così può capire come è fatto il sottosuolo della realtà, di quella realtà che in molti condividono, ma spesso solo come vaga percezione. Le onde sismiche di una grave provocazione, spesso fanno affiorare frammenti e diafane immagini di una realtà ignota che il creativo sa fare confluire in un modello più avanzato di ogni singolo frammento di interpretazione in possesso agli altri, singolarmente.<br />Ma vi figurate in un clima di aderenza ad una fazione un creativo vero che lancia una provocazione? La prima cosa che rischia è di essere malmenato dalla sua stessa fazione e una volta lasciata la sua, non può certo sperare nell’appoggio dell’altra , quindi ha due opzioni: o si allinea con la sua fazione e la smette di provocare e comincia “a parlare come mangia”, o vive da solo isolato e spesso vilipeso da entrambe le fazioni che si contendono il terreno dello scontro, sulla base di un’effimera auto-definizione di “Noi siamo i buoni”<br />L'Italia un paese creativo, forse solo nella moda e nelle canzoni.<br />Ma forse esistono anche quelle libere repubbliche dove si viene accolti per quello che si sa e che si è disposti a fare per gli altri e non per la fedeltà che si è disposti a giurare all’atto dell’assunzione.<br />Sono poche e sempre più nascoste agli occhi della maggioranza, o appaiono come dei miti irraggiungibili.<br />E lo sono per i più!<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-45200348136457989492012-09-19T10:06:00.000+02:002012-09-19T10:09:16.729+02:00Misurabilità non significa controllare un processoDa un Thread di discussione "in alio loco"<br />
<br />
<strong>Stavo meditando tra ordine e caos</strong>, e sono arrivato ad una conclusione: troppe persone, oggi, hanno un concetto di Ordine che coincide solo con un'area di misurabilità dei fenomeni e per il pensiero sistemico - cui in parte mi rifaccio - credo sia ritenuto un grave problema che le organizzazioni che si definiscono Ordinate devono superare.<br />
<div>
Dalla misurabilità all'illusione del controllo il passo è breve! </div>
<br />
<h3>
L'estensiene del Background</h3>
Quando si parla di soglia del caos, mi vengono in mente gli studi sui fenomeni armonici e le trasformate di Fourier, il Caos oggi è una zona dove le variabili in gioco non sono ancora state identificate (Potete vedere il gruppo Quantitative Complexity Management in Linked In) e dove appartengono ad un rumore di fondo non sempre decifrabile. <br />
Siamo in un'epoca in cui il background è diventato così vasto (cerco di dare la sensazione di questa affermazione: le ISO9000/UNI29000 hanno ampliato la zona di background inserendo nel sottofondo ambientale della vita aziendale anche tutta una vasta area di inconvenienti che normalmente appartenenvano alla zona della mente "Fai attenzione!") che alcune perturbazioni che nei tempi passati (anche solo 40 anni fa) sarebbero appartenute all' "indecifrabile/non percepibile" oggi sono considerate perturbazioni di sistema.<br />
<div>
</div>
<h3>
Razionalità contro Logica</h3>
(Spiego qui perché contrappongo razionalità e Logica)<br />
Quando analizziamo la realtà abbiamo in compenso la tendenza a utilizzare le armoniche che ci paoino più utili e ad escludere quelle che invece non sappiamo gestire. Questo modo di agire è ciò che io chiamo il pensiero razionale, il quale si muove solo nell'area del dimostrabile, ed io lo contrppongo al pensiero logico che desidera per sua natura inglobare ogni possibile indimostrabilità come appartenente al sistema stesso, perché il sistema esiste indipendentemente dalla sua misurabilità.<br />
In questa dicotomia, ho inserito uno strumento sulla zona di confine che è "il Paradosso", un'area dove alcune regole sono valide ma provocano contraddizione in ciò che consideriamo asserzioni ortodosse.<br />
Ma il paradosso comunque, nella mia visione, sta sul limite di ciò che è comprensibile e non di ciò che è semplicemente enunciato. Il pensiero razionale si nutre di enunciati. <br />
Mi è difficile pertanto accettare ad esempio come metafora del confine tra ordine e caos le teorie che partono dal campo delle affermazioni (o postulati) aprioristiche ed oggi nel caos della mente razionale Occidentale e della crisi del sistema delle dimostrabilità l'inquinamento delle affermazioni aprioristiche è ormai quasi completo. Restano pochi difensori del pensiero logico e molti, troppi vagolatori del pensiero razionale: vagolano perché necessitando di affermazioni e postulati, facilmente cadono preda di teorie inconsistenti che poggiano su postulati assolutamente nominali, quale ad esempio tutta la congerie di affermazioni basate sul concetto di Energia in cui in tale vocabolo vengono fatti confluire e congiunti concetti assolutamente non congrui, quali: "eccitazione della mente", "energia come definita in fisica" e altri fenomeni che avvengono in presenza di energia come "vibrazioni" etc.<br />
<h3>
Gli Esperti: paladini della Sindrome del Controllo.</h3>
In tutto questo caos (non caos nell'accezione già citata, ma nel caos del pensiero), entrano in gioco gli esperti. Io, peronalmente, sono del parere che anche solo enunciare la parola "esperto" si entri in un area di rischio: gli esperti sono gli alfieri della razionalità, della misurabilità, della sindrome del controllo. In quella discussione avevo usato M. Monti come unico esempio, ma era un colpo basso poteva essere un ragionamento induttivo e me ne sono scusato, ma era ed è comunque un caso embelmatico ed eclatante.<br />
<div>
Cosa è un esperto? E' esperto a quale livello? nella mia vita ho incontrato molti esperti e lo erano sempre solo fino ad un certo meta-livello, cioè solo fino ad un certo piano degli infiniti livelli che compongono un problema ad esempio di tipo aziendale: </div>
<ul>
<li>il sintomo</li>
<li>la causa</li>
<li>il sistema che genera la causa</li>
<li>lo spirito nel team dove si lavora</li>
<li>la relazione tra le persone</li>
<ul>
<li>il significato di soddisfazione di chi lavora</li>
<li>il riconoscimento del ruolo di ogni persona</li>
</ul>
<li>il significato che la qualità ha nell'azienda</li>
<ul>
<li>prodotto</li>
<li>servizio</li>
</ul>
<li>il posizionamento dell'azienda nel mercato </li>
<li>etc. </li>
</ul>
Ma la loro expertise si fermava sempre ad un numero limitato di variabili e di livelli e si perdevano quasi regolarmente il plot generale.<br />
<h3>
Conoscenza verticale Vs Conoscenza trasversale</h3>
<div>
Se la profondità di conoscenza in un ambito può essere strumentalmente proficua, la incapacità di muoversi a lato è spesso un limite quasi insopportabile per far fare un balzo in avanti ad un'organizzazione di qualsiasi genere.</div>
Spesso nella sofferenza e nel languire di certe organizzazioni ed aziende si rintraccia un DNA cellulare, con un destino di replicazione e di funzionalità definite ineluttabile. Manca cioè la visione di un organismo, di una entità cioè che oltre a mettere in moto meccanismi deterministici, sia anche in grado di affrontare l'inatteso e di metter in campo azioni molto più complesse di quelle di una sola cellula. Le prassi nelle organizzazioni spesso sono più delle risposte meccaniche a sollecitazioni dirette. E' importante mettere in campo processi evolutivi dettati non soltanto da queste sollecitazioni, ma anche da percezioni a lato, è importante introdurre nuove prassi che tengano conto di queste percezioni: è importante avere nelle organizzazioni persone in grado di cogliere ciò che è apparentemente marginale.<br />
<div>
I processi evolutivi infatti nascono dalla sopravvivenza apparentemente casuale di prassi nuove. Queste hanno maggiori prob abilità di successo se riescono a tenere conto del caos e del rumore di fondo.</div>
<div>
Ma noi siamo sempre più propensi a credere nel Lamarckismo che nel Darwinismo: il Darwinismo è sistemico - tutto può contribuire alla modificazione della specie testando i singoli - , il Lamarckismo è lineare e razionale, induttivo - ogni sinbgolo si trasforma, basta volerlo!-</div>
<br />
Io non ho dubbi con quale stare.<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-15462473272705669152012-08-06T12:35:00.000+02:002013-04-17T15:07:44.355+02:00Guerra finanziaria totale: Diluire le finanze monetarie dei paesi concorrenti.<strong>Il tutto è nato rispondendo ad un post che poneva la solita insulsa proposizione: Se usciamo dall'Euro siamo a posto, abbiamo risolto tutti i nostri problemi (nel post si parlava persino di poter così fare concorrenza alla Cina [???] )</strong><br />
<br />
La questione dell'Euro è materia delicata: pensare di uscire dall'Euro per risolvere i nostri problemi è come disabilitare l'allarme anti-incendio su una nave in fiamme per tenere tranquillo equipaggio e passeggeri.<br />
Senz'altro per l'Italia stare nel'Euro è una sofferenza, sofferenza che però non vuole dire un male. La sofferenza che subiamo è simile alla rieducazione del fisico dopo un grave incidente; noi però abbiamo accettato di fare la rieducazione, ma non abbiamo ancora messo in ordine le ossa ed è questa a ragione per cui continuiamo a sentire terribilmente male. Anzi ogni giorno che passa sembra sempre peggio: perché è peggio, se non mettiamo a posto la struttura, stare nell'Euro ci provoca dolore, sofferenza e danno, ma ne siamo noi la ragione, non l'Euro.<br />
<br />
<h3>
Soffrire nell'Euro</h3>
Stare nell'Euro dà al nostro paese la misura dell'inefficienza del suo apparato statale, se ricominciassimo con il balletto delle svalutazioni oggi dovremmo fare la coda ai distibutori di carburante ogni 50km per ridurre le perdite economiche degli aumenti sugli energetici.<br />
Ma ridurre le spese significa qualcosa di molto più radicale di quello che si va ipotizzando oggi e spaventosamente più radicale di quello che si STA facendo oggi e questo forse non potrà mai accadere. Meglio la guerra civile e il probabile medioevo prossimo venturo, questa sarà la NON SCELTA italiana.<br />
<br />
In quanto all'Euro, è tra le tre/quattro monete mondiali la più debole, perché costituita da apparati statali inefficienti a da una cultura prevalente di pensatori e non di operatori.<br />
Non si può vivere di sole royalties e Hig Tech, perché non siamo una popolazione di 35 M di abitanti, ma venti volte tanti (non ho il dato sottomano, ma non ha molta importanza l'esatta quantificazione della popolazione).<br />
<h3>
<br />Perché Rockfeller ci dovrebbe guadagnare?</h3>
La pressione che sta subendo a causa del continuo flusso di moneta verso i blochi orientali, determina la necessità di creare nuovo circolante.<br />
I vari Rockfeller etc., credo che in questo momento siano abbastanza spaventati, non credo che si sentano particolarmente al sicuro. La Cina e l'India, sono ben al di fuori della loro portata e possiedono un'anima monetarista indipendente e antagonista, con la strana tendenza alla fagocitazione di Euro e Dollaro. <br />
<br />
Il tutto è una guerra sotto altri aspetti che si sta combattendo tra blocchi economici a chi "fa diluire per primo l'altro, fino a renderlo sub-fisiologico e quindi a chi fa collassare per primo l'altro.<br />
<strong>"...e l'Italia parlava di calcio nei bar..."</strong> <br />
<em>(G. Gaber).</em><div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-49068194037971005182012-08-03T13:40:00.004+02:002012-08-06T12:44:40.517+02:00Italia paese dei regolamenti (o del "Non si può fare!")<strong>Siamo in Italia e tutto collima: l'importante è impedire di sbagliare, ma non interessa minimamente risolvere i problemi.</strong><br />
<h3>
</h3>
<h3>
Ospitare è una cosa seria: per adulti</h3>
Lo Spunto è tratto da una circolare del Ministero degli Interni, dipartimento Pubb. Sicurezza, Uff. per l'Ammin. generale, Ufficio per gli affari della Polizia Amministrativa e Sociale: doc. 557/PAS.13182.12012(1): solo il preambolo del documento è già scoraggiante.<br />
<br />
Il quesito era: <strong><u>si può accogliere un minorenne non accompagnato dai genitori in un esercizio ricettivo </u></strong>(Albego, B&B, agriturismo etc.)?<br />
La risposta molto sibillina, piena di anacoluti, <strong>lascia il minore per strada</strong> e dice in breve: "NO, non si può!", <u>senza dire</u> cosa si deve fare se la situazione richiede che il minore venga ospitato (ipotesi: treno perso e notte piovosa di Inverno).<br />
Probabilmente per il legislatore è meglio che il minore si aggiri per le strade di notte, è più sicuro che essere ospitati in un albergo!<br />
<h3>
La risposta del Ministero</h3>
Ecco per i curiosi la risposta del Ministero delgi Interni (<em>probabilmente i minori non accompagnati devono rimanere "<strong>Esterni</strong>"</em>).<br />
>>><br />
Si fa riferimento alla nota a margine indicata,con la quale codesto Ente (<strong>l'associazione Albergatori di Confindustria, ndr</strong>) chiede di conoscere l’avviso di questo Ufficio circa la possibilità per l’esercente la struttura ricettiva "convenzionata" di dare alloggio a minorenni non accompagnati dai genitori, in contrasto con il dettato dell’articolo 109 del t.u.l.p.s..<br />
Al riguardo, si rappresenta preliminarmente che con detto articolo viene imposto ai titolari di esercizi ricettivi di dare alloggio esclusivamente a persone munite della carta d’identità o di altro documento idoneo ad attestarne l’identità. <em><strong>(---e fin qui potrebbe andare tutto bene, anche se, un minore senza documento...---)</strong></em><br />
Ciò premesso, un minore che si presenta presso una struttura ricettiva non accompagnato dai genitori, anche se munito di documento di identità, non può essere ospitato nell’esercizio medesimo.<em> (--- ahi, meglio per strada che al caldo e al sicuro!---)</em><br />
Nel caso in cui il minore sia accompagnato da un persona maggiorenne, questa dovrà munirsi dell’assenso dei genitori del minore stesso, e seguire la prassi come se il minorenne facesse parte di un "gruppo familiare”. <strong><em>(---su questo sono d'accordo, ma non so però come l'albergatore possa sapere che il documento è valido autentico e veridico ma per sicurezza porrei comunque l'obbligo che sia ospitato in una stanza diversa dal maggiore e/o con coetanei---).</em></strong>A tal proposito, con decreto del Ministro dell’Interno del 5 luglio 1994, viene testualmente riportato che per i nuclei familiari è sufficiente la compilazione da parte di uno dei coniugi, che indicherà l’altro coniuge ed i figli minorenni alla voce "altri componenti familiari”. <em><strong>(---compilazione di cosa?, ma è chiaro della denuncia di arrivo; potevano anche specificare, ma sono più interessati alla compilazione del modulo che alla sicurezza del minore e alla verifica della veridicità della delega---)</strong></em><br />
<br />
Siamo in Italia, se fai sbagli, e allora tu non fare e vedrai che non sbaglierai...<br />
...alla faccia del Buon Samaritano.<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-67551718019046381522012-05-31T23:37:00.003+02:002016-02-03T12:45:28.289+01:00I siti ufficiali con gli orari delle ferrovie<strong>I contenuti dei siti sono ancora decisi dagli informatici e non dagli esperti di comunicazione.</strong><br />
<br />
Oramai sono due anni che ho intensificato l'uso delle ferrovie nel mio sistema intermodale di muovermi (mi sento quadsi una merce, più che un umano) tra Verona e il resto del mondo.<br />
<br />
Per fare ciò, giro più di un sito per rintracciare orari e costi ma una cosa ancora mi stupisce:<br />
il fatto che dopo molti anni che esistono tali siti, tutti i web masters del settore non hanno ancora percepito che le informazioni che danno a chi consulta On Line gli orari non corrispondono con le informazioni che si trovano nelle stazioni. Quindi chi viaggia in Italia, per ferrovia e su percorsi nuovi o poco usuali, ha sempre il brivido della conferma dell abuona qualità delle informazioni che riesce a raccogliere.<br />
<br />
Mi spiego meglio:<br />
Se devo prendere un treno che mi porti da Milano a Cormano (MI) - la mia passata residenza da uomo sposato - sul sito di Trenord riesco a trovare: <br />
<ul>
<li>la categoria del treno (che non mi interessa per nulla)</li>
<li>la data di arrivo (raramente diversa da quella di partenza, per cui largamente ignorata dagli utenti normali) </li>
<li>il pulsantino per vedere il dettaglio. </li>
</ul>
Qui posso venire informato di:<br />
<ul>
<li>tutte le fermate intermedie</li>
<li>il numero del convoglio, in genere di tre quattro e anche cinque cifre che, come lo si legge, è già stato dimenticato.</li>
<li>l'orario di arrivo distinto da quello di partenza (da uno a due minuti di differenza!)</li>
</ul>
<span style="font-size: large;"><strong>Ma allora di cosa mi posso lamentare?</strong></span><br />
Una cosa non viene invece mai specificata ed è la cosa più importan (specie se come me arrivate all'ultimo minuto in stazione e avete un disperato bisogno di raccogliere informazioni On-the-fly): la stazione di destinazione finale del treno che dovete prendere, quella per intenderci che compare sui tabelloni mobili delle stazioni.<br />
E' strano, eppure è quasi l'unica indicazione che tutti usano, più ancora che l'ora di partenza.<br />
E' l'indicazione che mi guida alla scelta del binario e che mi rassicura di non stare andando a Verona invece che ha Ginevra (evento realmente accaduto che mi ha permesso di diventare amico di una giovane Italo- Francese che abita in Polinesia; tutto sommato un colpo fortunato).<br />
E' possibile che il responsabile del progetto informatico non abbia mai cercato un treno sul tabellone? Oppure ha imparato, come tutti noi Italiani, a dirsi: "ma guarda se si può essere così cretini da non mettere un'indicazione del genere! Le ferrovie soon proprio al catafascio! Venirre loro un accidente!"<br />
<br />
Spero che anche le sue maledizioni contribuiscano all'effetto desiderato nelle mie!<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-69337820432726486272012-04-30T11:06:00.002+02:002012-04-30T15:42:45.032+02:00La Formazione in azienda è misurabile?<strong>I Modelli di formazione in azienda condividono il modello di guida dell'azienda stessa: emozione (Vision) e/o preparazione sono i due fronti su cui è importante lavorare.</strong><br />
<strong>Le aziende in generale limitano la loro azione solo alla preparazione tecnica dimenticando di creare lo "spirito di corpo" necessario al miglioramento.</strong><br />
<br />
Io trovo nella domanda "La Formazione in azienda è misurabile?" un'analogia all'altra annosa questione aziendale: i leader si formano o nascono leader?
Mi spiego meglio, molte aziende vengono gestite, pochissime sono guidate da veri leader (alcune, onde sgombrare il campo da falsi miti, falliscono anche se guidate da veri leader).
<br />
La formazione misurabile per mia opinione condivide lo "spirito" del management, la formazione non misurabile condivide quello della leadership naturale.
<br />
Quindi farei distinzione tra un tipo di formazione emozionale, non misurabile se non per un'idea generale che può rispondere solo ad una domanda emozionale del tipo: "ti è servito?" - e che in generale può permettere l'avviarsi di un ciclo di formazione funzionale più efficace perché orientata ad un sistema "emozionato" positivamente - da un lato e la formazione funzionale stessa che crea il salto "tecnico" (anche se si tratta delle cosiddette "Soft skills" tipo vendite, marketing, buona comunicazione etc.) necessario al miglioramento, dall'altro, e che sicuramente è più facilmente misurabile.
<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><strong>Perché dell'Executive e Vision Coaching?</strong></span><br />
Sono d'accordo che una certa fomazione debba essere misurabile, ma deve essere sempre introdotta da una "formazione" (la metto tra virgolette perché esula parzialmente dalla formazione com'è intesa normalmente, trattandosi spesso più di una ricerca interiore) emozionale, che non è mai in generale misurabile se non a lungo termine.
<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><strong>Teorema sulla formazione</strong></span><br />
Con questo posso tranquilamente enunciare un nuovo teorema sulla formazione che ho qui parazialmente "dimostrato":
<br />
Se una formazione è a lungo termine (a livello di Vision), è in gerale non misurabile! <br />
(questo può benissimo essere correlato con un mio <a href="http://code001en.blogspot.it/2012/03/meta-complexity-of-complexity-analyzers.html" target="_blank">post sulla complessità</a>).
<br />
<br />
<br />
A solo titolo di esempio anche le competenze relazionali, nel mio modello, sono competenze misurabili, mentre sviluppare il desiderio di allargare il proprio mercato verso un'area dove potrebbero apprezzare la qualità di ciò che facciamo, rientra nel campo della formazione non misurabile (che è fondamentalmente Executive e Vision Coaching!)<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-23864530901193298092012-04-16T12:37:00.000+02:002012-04-16T17:15:26.668+02:00Fare finanza coi soldi del Monopoli<strong>Continuo a sentire e leggere che molti chiedono soluzioni al problema della disoccupazione procedendo a defiscalizzazioni, contributi etc. Agendo cioè sulla remunerazione e non sull'economia.</strong><br />
<br />
Oggi è importante capire che fare girare dei pezzi di carta con sopra scritto "100€" che non hanno corrispondenza con un valore produttivo e soprattutto con un valore di mercato (inteso come globale) non ha nessun significato!<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><strong>Facciamo una legge che ci obblighi ad essere ricchi!</strong></span><br />
Non è agendo su incentivi o defiscalizzazioni che si incentiva il comparto produttivo ad assumere persone e che si sposta l'asse economico di una nazione flaccida e pigra come l'Italia; ancora speriamo che, con pochi colpi di legge e garantendo più Euro nelle saccocce dei suoi cittadini, le cose cambino.<br />
<br />
Siamo una nazione completamente fuori mercato in tutti gli aspetti organizzativi, produttivi, di serietà, di marketing di espansione di mercato etc., ivi incluso il nostro decantato <strong>Made in Italy</strong>. A breve anche questo sarà prodotto all'estero (moda, Ferrari, Ducati, Alimentari etc.) non perché ci siano progetti in tal senso (o forse magari sì) ma perché nessuno di noi riesce a capire che non bastano aumenti di stipendio per fare girare l'economia ma è invece necessaria (ma non è nemmeno sufficiente) la capacità di generare prodotti o servizi interessanti per il mercato; questi in generale non li sappiamo creare da oltre 50 anni e dopo tutto questo tempo la situazione è molto peggiorata e da che c'è M.M. al governo ancora di più...!).<br />
Si dovrebbe agire su ciò che fa costare il nostro lavoro OGGI (e IERI): si devono <strong><u>internalizzare i costi </u></strong>. Qui <strong>internalizzare</strong> è usato nel suo vero significato, cioè di rendere <strong>di nuovo </strong>pertinenti ed evidenti quei costi occulti che vengono a qualsiasi titolo scaricati all'esterno e per ragioni varie quali ad esempio: demagogia, truffa, ed altro; tali costi sono <strong>oggi</strong> distribuiti ad altri soggetti che non sono coinvolti direttamente nella loro formazione oppure sono ritardati ad altri tempi non pertinenti <br />
Alcuni esempi: previdenza sociale scaricata <strong>alle generazioni future</strong>, agricoltura di elite che ci obbliga ad <strong>importare materie prime di base</strong> e a renderci sudditi alimentari di altre nazioni, costi dello stato che <strong>si scaricano nel debito pubblico</strong> da saldare <u>in altra data molto lontana</u>. Tali costi, se internalizzati saranno ridotti al minimo perché resi evidenti; questa operazione non è per il momento nemmeno presa in considerazione perché farlo significa, oggi, mettere mano alla <strong><u>pace sociale</u></strong>.<br />
<br />
<strong><span style="font-size: large;">Internalizzare la pace sociale!</span></strong><br />
Ma anche questa <strong>va internalizzata </strong>(sempre con il significato suddetto) e non lasciata in eredità come problema ai nostri figli. Quando il bubbone della dissipazione dei nostri genitori e nonni e la nostra insipienza a risolvere questo problema resterà in mano ai nostri figli, probabilmente verremo - prima generazione nella storia - maledetti da loro! <br />
Il progresso tecnologico in quell'epoca sarà addirittura regredito: noi non produciamo più e non costruiamo più macchine di produzione e non facciamo più tecnologia, non abbiamo più una classe di tecnici da cui pescare l'eccellenza, stiamo diventando obsoleti al punto che l'economia diserterà l'Italia da subito e l'Europa in breve (a seguire gli USA). Ci siamo tagliati il ponte dietro di noi, ma quel ponte era un ponte di corda e anche se corriamo veloci in avanti, non arriveremo in tempo a metterci in salvo.<br />
Cosa ne sarà della pace sociale? Non è difficile immaginarlo!<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><strong>Il futuro dei nostri potenti</strong></span><br />
Cosa ne sarà dei potenti come Mario Monti? <br />
Anche per loro ci sarà povertà, perché faranno parte di quel lato della sfida con l'oriente che ha perso per stupidità e cecità sul medio lungo termine. Perché ha puntato tutto sull'eccellenza, come vogliamo fare noi Italiani.<br />
Perché anche lui sarà tra coloro che non si sono accorti di aver giocato con i soldi del Monopoli: in quell'epoca le case e gli alberghi avranno la stessa opportunità di ospitare gente che hanno quelli del gioco della Parker Bros. <br />
E poi raramente si vince al Monopoli avendo solo Viale dei Giardini e Parco della Vittoria e noi Italiani lasciamo tutto per averli.<br />
<br />
Ma forse a Monti sarà già venuto per quell'epoca un cancro o qualche altra malattia e sarà già morto!<br />
Forse!<br />
<br />
<br />
Non voglio essere tra coloro che saranno maledetti dai propri figli!<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-29228959559847989722012-04-02T10:35:00.000+02:002013-04-17T15:10:05.420+02:00È lo stato la canagliaPoiché le soluzioni come quelle che il nostro governo ci ha prospettato sono soluzioni che anche un cretino poteva inventarsi, io mi chiedo sempre (e lo chiedo a tutti) possono essere soluzioni intelligenti?<br />
L'attacco ai patrimoni privati è molto pericoloso: al di là del problema dell'evasione fiscale, i patrimoni privati sono l'unica sorgente di ricchezza per il popolo (in contrapposizione allo stato) che oggi restino all'Italia intesa come genti e non come governo.<br />
Il problema oggi è difendere i patrimoni privati dall'attacco delle tasse, non di metterlo a disposizione di un governo che lo vuole affidare ad uno stato sperperone e assolutamente indifferente all'economia reale. <br />
Anche se dico questo, non ho patrimoni da difendere e il mio settore originale di lavoro non esiste quasi più per cui non ho interessi egoistici da proteggere.<br />
Desidero fortemente la ripresa di un'economia reale non basata sui consumi/elargizioni da parte di uno stato corrotto e corruttore e vorrei che la si piantasse di parlare di eccellenza e alta teconolgia in una nazione dove tutto ciò che ha a che fare con l'alta tecnologia viene immancabilmente cassato da una minoranza anacronistica e faziosa<br />
L'alta teconologia è un miraggio: occupiamoci dell'industria di base. Se non riusciamo a rendere concorrenziale questa vuol dire che non saremmo in grado nemmeno di rendere remunerativa quella da "Oceano Blu": Siamo Italiani, non Americani.<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-64006768905080702052012-03-21T10:20:00.000+01:002012-03-21T10:20:59.512+01:00Il Medioevo prossimo venturoIn moltissimi casi l'opzione di cedere alla pressione del mercato globale resta l'unica alternativa possibile per mangiare fino a domani.
<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><strong>La ricchezza è immorale</strong></span><br />
La Ferretti Yachts ha ceduto una parte del suo capitale alla pressione cinese, gli yacht dei prossimi ricconi, saranno costruiti là.
Criticare questa situazione è facile, dispiacersene è normale, ma in un paese dove la ricchezza (soprattutto quella degli altri!) è considerata immorale dal 99% della popolazione (verosimile se estendiamo il dato anche ai benestanti invidiosi, come dicevo prima) possa continuare a mantenere vivo il settore del bene di lusso? Se poi ci aggiungiamo quello che sta accadendo come atteggiamento ormai persecutorio verso la ricchezza (che sono d'accordo, in molti casi non è particolarmente limpida!), i beni di lusso scompariranno dall'Italia.
Direte va be', ne possiamo fare anche a meno.
Il problema è che i beni di lusso erano uno degli ultimi baluardi economici italiani.
<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><strong>La nostra vera ricchezza è il "mercato del Vecchietto"</strong></span><br />
Abbiamo lentamente perso tutto, ora ci manca solo che affidiamo anche il mercato del vecchietto ai cinesi, mandandoglieli a pensione per pochi euro al mese e poi non ci resta più nessuna fonte di reddito.
La situazione a parte la battuta (non ho osato dire " a parte gli scherzi") è veramente grave: so di casi in cui i titolari di aziende ormai chiuse, per sopravvivere, vanno ad insegnare in nazioni straniere le tecnologie che stanno dietro ai manufatti che producevano nel passato; si parla di media tecnologia, quindi con una redditività decente. Ebbene ormai è morta.
Quindi non solo non produciamo più, ma stiamo perdendo le licenze e perderemo anche il primato tecnologico e nel giro di pochi anni perderemo anche la conoscenza tecnologica, perché è inutile illudersi, non si può avere una conoscenza astratta e non legata ad un mercato e ad un'operatività.
<br />
<br />
<strong><span style="font-size: large;">Il nuovo medioevo</span></strong><br />
Siamo destinati ad un nuovo medioevo, fatto di feudalesimo (già ci siamo) e di oscurantismo (già ci siamo) e di regresso ad un'economia locale basata sulla capacità di produrre solo beni consumabili (per questo ci stiamo attrezzando).<br />
<br />
Credo che sia giusto che una nazione dove la ricchezza è considerata immorale sia da chi non ce l'ha che da chi l'ha accumulata (magari in modo non limpido), essa scompaia offesa ed irata.<br />
Forse dovevamo pensarci prima, prima di parlarne stupidamente male.<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-54700570124724142892012-03-17T09:11:00.000+01:002012-03-17T09:20:13.130+01:00Un lutto interiore<span style="font-size: large;"><strong>Ormai separati</strong></span><br />
Non ne voleva più sapere, erano ormai mesi che andavano avanti recriminando sul passato. Lui era stato balzato fuori dalla sua vita e lei lo aveva escluso perché troppi erano i problemi rimasti e lasciati insoluti.<br />
Nulla del rapporto che era durato più di vent’anni sembra importante. Nulla per cui valesse la pena protrarre questa lenta agonia che ormai si materializzava nell’angoscia, in un nodo che serrava l’esofago, ogni volta che lui entrava in casa.<br />
Era stato una figura che non era più nel suo cuore da molto tempo ma che il senso del dovere l’aveva obbligata ad accettare in ogni gesto quotidiano... (continua)<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><strong>... e dopo la tempesta</strong></span><br />
Non so se il mare può annegare il dolore di una morte, <br />
ma la vicinanza del dolore tiene viva la morte, la morte nel cuore.<br />
Forse un giorno quando tutto sarà finito, <br />
il dolore si trasformerà in mancanza e <br />
la mancanza darà forse la pace, <br />
forse un giorno, o forse mai.<br />
<br />
Luca CODELUPPI<br />
(1 Aprile 2007: uno scritto dimenticato in un angolo del mio computer)<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0Via Thomas Edison, 20032 Cormano MI, Italia45.547957208994632 9.168691635131835945.542397208994629 9.158821135131836 45.553517208994634 9.1785621351318358tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-19660884821343249602012-03-15T01:33:00.000+01:002012-03-17T09:41:32.409+01:00Sabina Guzzanti è proprio trita e ritrita<span style="font-size: large;">Argomenti ormai esausti, perbenismo demagogico, esperti di economia da strapazzo (la soluzione è: aumentare gli stipendi), <un due="" stella="" tre="">, la nuova trasmissione della Guzzanti, inizia proprio malinconica, allietata solo da un coro di persone che ridono di battute che girano all'interno di una confraternita.</un></span><br />
<br />
A parte il narcisismo della Guzzanti che non tollero e che fa il paio solo con quello di Andrea Vianello (si somigliano persino, con la stessa mascella che sorride della propria arguzia e di ciò che si citano addosso), ho trovato gli argomenti della trasmissione "<strong>Un Due Tre Stella</strong>" così scontati e talmente aderenti al più vieto perbenismo/conformismo di sinistra degli ultimi 10 anni da risultare inutile aver impiegato tempo risorse e ospiti illustri per riassumere in tre ore <strong>cose già note e sorpassate</strong>.<br />
La Guzzanti ha persino evidenziato con "sottile" ironia cosa significhi - per lei e per chi è "aggiornato" come lei - <strong>essere pro TAV</strong><pro tav="">: nella sua personalissima accezione, <u>vuol dire</u> <strong>essere fra coloro che vogliono fermare la costruzione della TAV, </strong>essere <strong>PRO <u>attivismo anti </u>TAV </strong></pro><pro tav=""><bloccare la="" tav="">un <em><strong>miracolo di contrazione semantica</strong></em>!</bloccare></pro><br />
<pro tav=""><bloccare la="" tav="">Insomma vuole farci passare il seguente messaggio: "Quelli di fuori devono proprio essere scemi se non colgono la naturale posizione che la TAV deve occupare nel futuro dell'Italia!".</bloccare></pro><br />
<br />
L'analisi economica dell'esperto del PD faceva decisamente pietà, orientata com'era all'idea di fare circolare più carta moneta e alzare gli stipendi ai lavoratori di aziende ormai fantasma o sul punto di chiudere. <br />
Possibile che un sedicente esperto di economia non si sia ancora accorto che l'Italia non esporta più perché il costo del lavoro è assolutametne fuori controllo?<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><strong>Sabina Guzzanti: una boscevica piccola piccola!</strong></span><br />
In varie occasioni, con piccole derive da bolscevismo italico, la Guzzanti riesce persino ad affermare - e ci crede pure, dimostrando con questo il suo tasso di ottusità anti-democratica che Guareschi avrebbe definito "trinariciuta" - che in democrazia si deve poter decidere a maggioranza indipendentemente dal fatto che il campione che decide sia ristretto e assolutamente non rappresentativo del desiderio della totalità del popolo italiano (vedi il caso della TAV/Val di Susa contro il resto dell'Italia). <br />
<a href="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/aa/Animalism_flag.svg/150px-Animalism_flag.svg.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/aa/Animalism_flag.svg/150px-Animalism_flag.svg.png" title="La bandiera della Fattoria degli Animali, così come disegnata da Orwell, raffigurante un corno ed una zampa incrociati" /></a>Ovviamente, considerata la democraticità della Guzzanti, ciò è maggiormente vero se il campione ristretto in questione condivide la sua idea. Lei resta sempre un vero esempio di fulgida democrazia da post '68: forse nemmeno M. Capanna era mai arrivato a tanto!<br />
Non so cosa ne penserebbero i non-maiali di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/La_fattoria_degli_animali" target="_blank">Orweliana memoria</a>: forse che "le decisioni di alcuni devono essere accettate perché sono più democratiche di quelle di altri"?<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><strong>Talvolta penso che si debba sentire superiore agli altri </strong></span><br />
(la pessima battuta sulla Fallaci)<br />
<br />
Mi viene sempre in mente la sua vomitosa battuta in uno sketch contro la Fallaci dopo "L'orgoglio e la ragione". In diretta televisiva, pensando con questo di essere spiritosa, di fare satira e di poterselo permettere perché lei è - e scusate se è poco - LA Sabina GUZZANTI, fece dire ad una voce fuori campo, mentre imitava la Fallaci con tuta mimetica, elmetto e bombe a mano sul giubbino militare: "<strong>Ti venisse un cancro</strong>" a cui lei, sempre imitando la Fallaci rispose: "<strong>Già fatto!</strong>". <br />
Scusate l'espressione un po' colorita: una roba da <u>vero vomito</u>, speculare su ciò. <br />
Quando una persona crede di potersi permettere di dire cose del genere e ritiene che il suo pubblico possa apprezzarle, colloca sè stessa al di sopra dei comuni mortali e il suo pubblico tra una casta di eletti immortali. Siamo all'anticamera del nazismo!<br />
<br />
<un due="" stella="" tre=""><span style="font-size: large;">Compagnucci della parrocchietta</span></un><br />
<un due="" stella="" tre="">Alla fine mi sembravano un gruppo di accoliti, quasi un oratorio di una volta dove le battute sono ormai codificate da poche parole chiave e da espressioni e ammiccamenti: basta un piccolo accenno perché tutti ridano della stupidità di chi non capisce, di chi sta fuori dal loro coro. </un><br />
<un due="" stella="" tre="">Una situazione che in Italia si ripete con lo stesso copione da ormai più di 40 anni, dove gli stupidi sono gli altri, quelli che non stanno con quella classe di persone indottrinate che si credono intellettuali.</un><br />
<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><strong>Domandona</strong></span><br />
Ma se la Guzzanti è PIU' uguale degli altri, di che razza è?<br />
<br />
<br />
<u><span style="font-size: large;">PS.</span></u><br />
Com'è che tutti i fratelli Guzzanti sono in televisione a fare gli attori comici, spesso in coppia tra loro? <br />
Bravura e determinazione?<br />
Oppure Casta?<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-13720486396076761182012-02-24T16:08:00.002+01:002012-02-24T16:45:22.130+01:00I primi 100 giorni di Monti: sono tutti completamente pazzi! (o idioti?)Ho appena ascoltato su Tg24 (so benissimo di chi è) una serie di interviste sui primi 100 giorni di Monti.<br />
Sono sempre più preoccupato: tutti sono contenti (salvo Cirino Pomicino che si guadagna un mio "mi piace") che l'Italia abbia guadagnato credibilità all'estero.<br />
Ma a che costo?<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><strong>Il PIL a peripatetiche</strong></span><br />
Abbiamo in 6 mesi perso il 1.3% di PIL e siamo quindi in una recessione pesante, il pareggio del bilancio che sarà dopo la fine del governo Monti (non so perché ma mi viene in mente G. Prina) è un'illusione mentre la recessione dell'Economia vera è una realtà già adesso: c'è chi dice che la recessione reale è già del 3% se viene valutata al netto di drogaggi economici e sono propenso a credere che sia anche più alta al netto degli ammortizzatori sociali che sono costi sociali che alzano il PIL permettendo spesa.<br />
<br />
Si parla delle difficoltà dei lavoratori a reddito fisso, che invece per il momento non hannno alcun problema. Chi ha problemi sono quelli a reddito labile, dai giovani ai 50enni a P. IVA, di costoro nessuno (salvo Cirino Pomicino) ne parla eppure molti di costoro sono dententori di tecnologie e di quello di cui tutti si riempiono la bocca: il Know How e stanno andando alla deriva con le loro conoscenze e con il senso di abbandono e frustrazione!<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><strong>La maschera della Morte Rossa (ovvero la PA non si sta accorgendo di nulla).</strong></span> <br />
Risparmi reali su scala nazionale non ne sono stati fatti per l'immediato, ma solo per il futuro. I privilegi sono ancora garantiti a tutti salvo a farmacisti e a taxisti (spero che una sera la moglie di Monti non debba andare in taxi a comprare un farmaco salva vita a suo marito).<br />
La PA (e Monti nemmeno) non ha ancora nemmeno iniziato a pensare di ridurre l'organico o di ridurre i costi. <br />
<br />
<strong><span style="font-size: large;">Evasori fiscali cattivi ed evasori fiscali buoni</span></strong><br />
L'unica cosa che si pensa di fare è di colpire gli evasori e di portare i 60 miliardi di € dalle tasche di privati a quelle dello Stato: pensate sul serio che Monti & Co le impiegheranno meglio di coloro che le avevano in loro possesso? Che creeranno ricchezza con quei soldi? Ditemi di Sì e mi farò una bella e sonora risata. So che a livello di giustizia sarebbe importante, ma a livello di economia sarebbe un ulteriore colpo verso la recessione.<br />
<br />
Un baluba dell’IDV ha persino affermato che il meridione è una sorgente di ricchezza per l’Italia, basta fare detrazioni fiscali, abbuoni previdenziali, finanziamenti per l’industrializzazione e assunzioni a tempo indeterminato. Costui non ha nemmeno pensato che trovarsi a fare impresa in quelle condizioni è praticamente come essere degli evasori fiscali, solo che lo si è in modo ufficiale.<br />
<br />
<strong><span style="font-size: large;">Ieri avevo paura, ma oggi...</span></strong><br />
Ma se queste sono le idee che girano nella testa dei nostri esperti politici, ieri ero forse spaventato, oggi sono terrorizzato. Questi idioti sono esperti di politica o meglio di demagogia da vendere alla CGIL e alla Merkel, ma di economia non capiscono assolutamente nulla. Anzi sono pericolosissimi, perché confondono oneri con guadagni, scambiano debiti verso il futuro per opportunità, confondono moneta e debito pubblico con PIL e anche i consumi dello stato con ricchezza economica.<br />
<br />
Sono dei pazzi, anzi no sono degli imbecilli totali a cui si dovrebbe impedire di accedere ancora solo per un giorno ai seggi parlamentari dove vanno a fare <strong>voto di scambio</strong> contro speranza e sicurezza ma che in realtà preparano la povertà di domani pomeriggio.<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><strong>La criminalità organizzata</strong></span><br />
Per fortuna non hanno ancora parlato di lotta alle mafie: quelle almeno fanno utili con il loro Export; quelle sì contribuiscono al bilancio commerciale dell'Italia con l'estero, sono un lato sano dell'economia nazionale.<br />
Pensate che trovano anche mille modi di pagare tasse volontariamente sui loro introiti: il giusto modello di Italiani veramente civili, nessuno li obbliga a farlo, ma loro fanno lo stesso il loro dovere di cittadini con il fisco!<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><strong>Dimenticavo!</strong></span><br />
L'Art. 18 non si tocca! Questo rende l'Italia un paese dove è interessante investire!<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6703494386024683311.post-41554843612673756732012-02-22T12:36:00.004+01:002012-02-22T13:00:49.723+01:00Il mio Voto al Governo MontiIl mio voto al governo Monti è: se penso ai danni che sta facendo all'economia 10, se penso alla sua capacità di guidare una nazione 3.<br />
Ho già scritto un po di cose sul mio blog e continuo ad essere molto preoccupato del suo stile finanziario monetarista che, per chi non è esperto, sta al capo opposto, come approccio al buon andamento di uno stato, dell'approccio economico.<br />
<br />
<span style="font-size: large;">Gli Idioti che si appagano della Stampa Estera!</span><br />
A tutti coloro che utilizzano, come riprova della qualità o della scarsezza di un'azione di governo, la stampa estera chiedo se credono veramente che i giornali stranieri possano approvare un'azione dura dell'Italia nei confronti loro? Facciamo un'ipotesi: Berlusconi invece di appoggiare l'attacco alla Libia, avesse invece mandato dei caccia a difesa di Gheddafi. Noi avremmo avuto del petrolio a più basso prezzo e la Francia e l'Inghilterra avrebbero aggredito Berlusconi, forse sarebbero riusciti persino a provare che è collegato al gruppo Odessa. Questo non avrebbe fatto di lui un nazista, ma un oppostiore delle politiche espansioniste di tali paesi.<br />
Non dimentichiamoci che anche se siamo all'interno della UE, l'espansionismo nazionale esiste ancora, anche a scapito delle nazioni "sorelle". <br />
Quindi piantiamola di fare da cassa di risonanza a chi ci vuole più deboli: siamo una nazione di pavidi e servi dei potenti, ma che, pur di fare dispetto alla parte politica avversa, fanno anche da portabandiera degli interessi delle altre nazioni, una cosa proprio da Idioti che accade in continuazione in Italia e la cui vera ragione è: ci vergognamo di ciò che ci dicono che siamo perché sappiamo perfettametne di essere sempre in bilico tra il chiaro e lo scuro.<br />
<div>
</div>
<span style="font-size: large;">Il debito pubblico</span>.<br />
Monti è legato a chi vuole che l'Italia restituisca subito il suo debito verso l'estero, e non a chi vuole che l'Italia ritorni ad essere una nazione prospera e forse ce lo chiedono non perché ci vogliano abbattere, ma perché, temo, ci credano più alla nostra capacità di ripresa.<br />
Ergo, è vero che stiamo diventando credibili monetariamente, ma stiamo distruggendo l'ultima industria ancora disponibile sul patrio suolo con tasse e completa inazione sul piano produttivo. Sapete che nel PIL c'è una percentuale altissima di fatturato relativo a affari verso lo Stato, e questa parte non è propriamente produzione ma spesa?<br />
E' esattamente questo che vogliono i supporter di Monti?<br />
Nulla, assolutamente nulla, è stato fatto invece per perequare i privilegi della classe impiegatizia statale e ssimilabili al reale stato dell'economia italiana: non un taglio né di posti né di stipendi, non una rettifica alle "pensioni baby", non una riduzione di privilegi o una internalizzazione degli oneri (pensiamo agli affitti vantaggiosissimi di molti dipendenti dello stato ad esempio).<br />
<span style="font-size: large;">L'alternativa a Monti</span><br />
C'è un'altra possibilità di scelta: mettere al governo quelli che aumenterebbero la spesa pubblica, o quelli che metterebbero sulla forca i disonesti. Siamo sicuri che proprio costoro sapranno governare?<br />
Allora se nessuno di questi va bene, chi sceglieremo la prossima volta alle elezioni (sempre che ci saranno ancora)?<br />
Il problema non è quindi chi è al governo, ma il modo con cui possiamo dirigere la politica parlamentare: non ne abbiamo la minima possibilità, perché siamo ormai in quello che Pannella (che non amo per nulla) chiama partitocrazia.<br />
<ul>
<li>Siamo governati da un teorico della finanza monetaria (cioè del gruppo di coloro che scommettono contro l'economia)</li>
<li>Abbiamo un parlamento di vassalli di segreterie politiche/gruppi di interesse (non importa il colore, perché fondamentalmente sono gruppi di potere affaristico e non più ideologico), e costoro sono scelti tra coloro che urlano più forte e non tra coloro che sono capaci</li>
<li>I ministeri funzionano secondo l'umore dei suoi dirigenti che agiscono indipendentemente dal volere del governo (salvo forse solo ora con Monti che è un vero potere forte)</li>
<li>Abbiamo una magistratura che fa principalmente di tutto ma non il lavoro che una nazione civile si aspetta</li>
<li>Abbiamo delle banche che non possono fallire e nemmeno rimuovere i dirigenti che possono averle danneggiate</li>
<li>Abbiamo una classe intellettuale che si occupa di tutto (finanziamenti, fama locale, cadreghe, politica, etc.) salvo di generare continuità nella cultura (che tra due decenni sarà ormai completamente sparita)</li>
<li>I giornalisti ormai non fanno più giornalismo e non esercitano più il controllo dell'operato dei poteri forti, ma ne sono diventati servi fedeli e accondiscendenti. </li>
</ul>
<div>
Ma ci credete veramente che il nostro sia un paese civile? forse solo per quella parte di Italiani che ancora riescono a mantenersi corretti gli uni con gli altri, per coloro che fanno le code e che si fermano ai semafori. Su quelli possiamo ancora contare.</div>
<div>
</div>
<div>
<span style="font-size: large;">Homo novus</span></div>
<div>
Siamo in realtà un passo già oltre il baratro. Siamo passati dall'epoca dell'homo novus Caio Mario (il Berlusca) all'epoca dell'aristrocratico Silla. </div>
<div>
Andate a rileggere la storia di Roma repubblicana per sapere cosa accadrà nei prossimi venti anni! </div>
<div class="blogger-post-footer">puoi seguire altro anche su http://blog.code001.eu</div>Luca CODELUPPIhttp://www.blogger.com/profile/06213149458148763971noreply@blogger.com0