Ormai in molti abbiamo capito che si può solo parlare di Maggiori Singole Opportunità, perché il sospirato “posto di lavoro” è assolutamente inesistente e quando disponibile, spesso è degradante. Quindi siamo alla ricerca di tante piccole collaborazioni o, se lo vogliamo vedere da un altro punto di vista,siamo diventati venditori porta a porta di un ben preciso prodotto, NOI STESSI.
Hope on the Cloud
Navigando su internet, e comunque avendo io a che fare con il mondo della formazione e delle risorse umane (HR), sto costruendo un network di conoscenze personali e di pura conoscenza. Ho contatti in molti settori e sono arrivato a tenermi informato anche di cosa fanno molti operatori di HR italiane, europee e americane.Non credo che mai come in questo periodo ci sia disponibile tanta competenza nel modo del “trovati un lavoro” come oggi. Se sei disoccupato hai a disposizione una ingente quantità di esperti che ti possono orientare nei più disparati campi: da come compilare un CV a scoprire quali sono i tuoi punti di forza e a quali sono le tue aree di miglioramento (uso apposta i termini tecnici, per sottolineare l’uniformità della offerta), ci sono esperti che ti sanno dire quali sono le tue potenzialità nascoste e quelli che sono in grado di trasformare le tue resistenze in opportunità.
Dico questo non per prendere in giro tutto ciò, perché è esattamente quello di cui mi occupo anche io, trasformare in opportunità le resistenze, scoprire che i pudori e i freni che ci auto imponiamo sono dei valori che dobbiamo imparare a indirizzare in modo diverso (insomma, sono valori “diversamente abili”!).
Un volontariato multilevel
Dappertutto si vede una particolare attenzione per chi non è inserito in modo stabile nel “Mondo del Lavoro” e, dato lo spirito di solidarietà che sta alla base di chi si occupa di ciò, si vede una forte propensione a rendersi utile ad alleggerire il senso di inesistenza di chi ne è escluso.Ma osservando bene, questi che prestano il loro aiuto per rendere meno difficile entrare o rientrare nel mondo del lavoro chi per il momento ne è escluso, sono essi stessi dei “parzialmente” inseriti: laureati ancora relativamente giovani (solo 35-40 anni) o persone che come me, dopo la crisi del settore in cui operavano, hanno scoperto sotto la vocazione tecnica la vocazione umana.
Di tutto ciò - sono sicuro - nemmeno chi ne beneficia è perfettamente cosciente. Ma fare del volontariato oggi è una delle forme con cui si genere network, si diventa conosciuti e ci si fa apprezzare. Ma pure in tal modo si rimane disoccupati – o meglio occupati molto poco o nulla retribuiti, condizione in cui anche io mi trovo – per lungo tempo, probabilmente fino a ché un imprenditore talent scout non ti nota e decide che sei indispensabile per il suo settore.
Dietro a questi occupati non retribuiti troviamo ancora una altro livello di indaffarati: gli esperti che notano l’andamento generale:, l’appiattirsi delle soluzioni che vengono messe in atto per aiutare le persone a trovare lavoro. Parlo di appiattimento non perché la qualità sia bassa, ben inteso, ma perché quando tutti o quasi sono dotati dei migliori ami e delle migliori esce, se i pesci sono pochi, solo alcuni li pescheranno, gli altri rimarranno con la pancia vuota. Bene alle spalle di questi esperti di pesche miracolose ci sono questi esperti di strategia di pesche miracolose, quelli che sono in grado di vedere oltre e saper capire cosa ci si aspetta da un candidato durante un colloquio e a cosa viene dato particolare rilievo.
Notare che tutto questo è fatto nella massima moralità, senza nessun intento truffaldino, altrimenti perché molti di questi lavorerebbero praticamente gratis? Quindi ci sono gli esperti che allineano coloro che da esperti di risorse umane aiutano gli esperti di qualche settore produttivo a trovare una’azienda che li trovi sufficientemente esperti per pagare loro un compenso. È da notare che tutto questo lavoro, spesso avviene per trovare una collaborazione magari di soli 6 mesi.
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