16 set 2025

I Conservatori USA cercano di riportare alla fede il razionalismo delle università.

 Tratto da un video su tiktok https://vm.tiktok.com/ZNdgVHAg1/

Disclaimer, lo specifico perché necessario: sono un libertario assolutamente agnostico e con profonda cultura scientifica. … il mio commento: il dramma è che anche l’altra sponda politico-sociale sta facendo la stessa identica cosa ovviamente con contenuti antagonisti ma COMUNQUE facendo leva esattamente sulla sostituzione del credo religioso con il CREDO SCIENTIFICO, come lamentato dai ferventi fedeli… ecco l’analisi:

A noi oggi appare normale credere nella scienza perché è connaturata alla struttura stessa della nostra società: questo atteggiamento generalizzato che si basa sullo sbriciolamento delle competenze (riduzionismo?) e quindi sostanzialmente sull’affidamento di particolari aree di competenza ai relativi esperti in una società complessa come quella attuale, ha ben poco di diverso dall’atteggiamento del popolino nei confronti dei gestori delle verità rivelate del passato… e quindi della religione e dei suoi dettami come era prima della vittoria del razionalismo.

Qualcuno potrebbe obiettare “ma si tratta di scienza” dimenticando che essenzialmente si tratta di UOMINI che la detengono… e  spesso in ostaggio, ecco perché. Anche se a molti potrebbe sembrare che la scienza possa tracciare una strada verso la verità in realtà la scienza offre solo un metodo per verificare se un certo modello ha validità nella realtà. Questo non vuol dire che quello è il modello unico e inappellabile, è solo uno dei modelli validi e possibili; è qui che viene creato il massimo della confusione a bella posta ed in malafede per acquisire essenzialmente potere e quindi emolumenti e guadagni: far credere a chi è al di fuori dei meccanismi della scienza che essa dà il responso, come un novello oracolo di Delfi a cui chi non è del settore, se sufficientemente martellato di timori e speranza non potrà non affidare il proprio futuro.

Per fare un esempio sul concetto di “modelli validi e possibili” che ha analogie con la scienza perché subordinato ad un pensiero sicuramente razionalista e oggi facilmente comprensibile (purtroppo): immaginate di decidere la struttura di un esercito per una guerra che deve affrontare un compito altamente complesso. La situazione attuale della scienza è tale che se fosse applicato lo stesso criterio in un esercito esisterebbero o SOLO gli F35 o SOLO i sottomarini etc o comunque un insieme di scelte TUTTE FUNZIONANTI (e quindi analoghe per dimostrabilità ad un particolare modello nel dominio scientifico) che, sebbene performanti e rispondenti a criteri corretti, possono benissimo perdere una guerra. Questo cosa vuol dire? Che la validità dimostrabile di un modello non garantisce nulla sull’opportunità di usarlo nella realtà.

È solo la fede cieca e spesso – e per ragioni di interessi miliardari e sistemi di interconnessioni tra svariate funzioni della nostra società… industria, capitali, politica, informazione – la mancanza della possibilità di approfondimento unito al costante martellamento da più direzioni che vengono forgiate le convinzioni per non far notare l’atteggiamento fideistico ormai diffuso nella classe sociale che si ritiene intellettualmente preparata e che invece non lo è assolutamente non rendendosi conto di AFFIDARSI a uomini e non a delle emanazioni pure e divine scevre da ogni contaminazione terrena come piacerebbe loro credere.


28 ago 2025

L’œrrore delle fiabe woke nel cinema attuale

Da un post: https://vm.tiktok.com/ZNd4beHvC/

Direi che il discorso fatto in difesa della integrazione di attori di etnie lontane da quelle originali delle fiabe è frutto del razionalismo degli ultimi anni, che cerca di trovare giustificazioni ad una manovra che non si capisce bene se è di marketing (completamente sbagliato) o di seduzione dello spettatore verso idee funzionali ad obiettivi prefissati di un qualche genere, senza volerne specificarne alcuno, visto che sono argomento di discussione quotidiano; prima cosa: qualsiasi aderenza alla realtà emozionale delle favole originali è andata completamente perduta, infatti gli ingredienti originali sono stati così stravolti che quindi è né più né meno che proporre nel menu di una trattoria, che uno si aspetta che sia tipica, una carbonara … MA… con gli spaghetti di soia, ciccioli di melanzane fritte e crema di avocado e mango “… per dare accoglienza NON DISCRIMINANTE ai vegani e persone con intolleranze alimentari”. Ciò che viene offerto è un piatto completamente diverso che non ha alcun diritto di fregiarsi del nome Spaghetti alla carbonara! E così dovrebbe essere anche per quelle rappresentazioni “originali”.

L’incoerenza di una posizione del genere è data dal fatto di voler alloggiare dentro un elemento di tradizione europea o nordica elementi totalmente estranei, per inclinazione affettiva, attitudine sociale, cultura, per non parlare delle cancellazioni addotte con ragioni che nemmeno sono state verificate con i diretti interessati (tanto per rimarcare un ulteriore aspetto di questa “cultura che racconta a sé stessa di essere inclusiva🥴).

La coerenza sarebbe stata invece proporre nelle sale cinematografiche film costruiti sulle tradizioni dei popoli che fino adesso NESSUNO (o raramente) ha voluto rappresentare. Perché oscurare le favole delle altre tradizioni? Sostituire i protagonisti per etnia allo scopo di affermare la solita usurata “correttezza” è comunque un atteggiamento che si dibatte in modo schizoide tra un suprematismo da “Padrone di casa” e l’auto flagellazione; se fosse stata messa in atto invece un’operazione che creasse spazi autonomamente gestiti che si occupassero dei racconti di altre etnie, questo sarebbe molto più inclusivo e educativo per tutti; in particolar modo si sarebbero potute conservare le tradizioni culturali di altre culture che per chi è lontano dalla propria terra  sono oggi soggette ad estinzione e di sparire a causa della pervasiva colonizzazione culturale occidentale; infatti anche e proprio in ragione di operazioni di quel genere, la nostra finisce con l’inglobare i potenziali araldi degli altri popoli nei nostri schemi che sono loro estranei cancellando così il loro linguaggio etnico con la promessa di una visibilità e loro riscatto che in realtà si rivela essere niente altro che una omologazione ad un modello unico e comunque occidentale.

18 lug 2025

Comprare una sposa in alcuni distretti in Cina

Nel video https://vm.tiktok.com/ZNHgb6cy8BprF-9z9WX/ viene esposta una recriminazione contro l’usanza di alcuni distretti in Cina considerata maschilista (patriarcale? Se vogliamo usare un linguaggio ridicolmente pseudo politico) di comprare la moglie dalla famiglia di origine, senza peraltro averne un beneficio, di ritorno alla famiglia donatrice. Carina è la lamentazione a favore dei poveri fratelli dello sposo, lamentazione che è in linea con il poverinismo sussidiario della “cultura” europea dei nostri bui tempi.

Direi che è una analisi MORALE fatta, come spesso accade, senza un orizzonte storico, non immersa cioè in un’analisi del meccanismo SOCIALE atto a favorire esattamente quella società; siamo pieni di pregiudizi sul passato perché nonostante la nostra pretesa intelligenza rifiutiamo e non vogliamo capire il significato della tradizione.

Alcune osservazioni preliminari…

Nel video l’autore ha dato un’informazione estremamente rilevante quando ha specificato trattarsi di un distretto “ad alta prevalenza maschile”, quindi le donne sono molto “corteggiate”.

Le società si sviluppano in funzione delle capacità dei singoli di contribuire. Nella nostra i maschi ad esempio sfidano la sorte rischiando e molti ci lasciano le penne, il tutto con uno scopo ben preciso: mettere in evidenza i più avventurosi e nello stesso tempo sufficientemente accorti da saper sopravvivere. 

Quindi i meccanismi evolutivi cercano di concentrare le opportunità in direzione dei più adatti. L’usanza descritta dell’acquisto della moglie e che scandalizza i più è esattamente una delle forme possibili di selezione dei più adatti quando in presenza di forte disparità numerica tra i due sessi, come enunciato nel video: colui che sarà in grado di pagare in anticipo un alto prezzo esibirà maggiori probabilità anche di creare un’economia fiorente per la famiglia, rispettando perciò i dettami della selezione delle specie, perché potendosi permettere uno spreco, fornisce buone garanzie per una probabile capacità di generare surplus.

Nella nostra società ad esempio e per confermare, i giovani scapoli spendono molto per oggetti ed attività vistose proprio per esibire e quindi dimostrare – senza che siano coscienti del meccanismo – una potenzialità economica sufficiente per una famiglia, una volta ridimensionato il loro esibizionismo a seguito dell’incapsulamento in una propria famiglia che dal momento della sua definizione avrà necessità collettive di tipo completamente diverso.

In cosa è viziata questo tipo di analisi che è ormai imperante: ci soffermiamo sugli aspetti individualistici e pertanto veniamo tratti in inganno non solo in questo caso ma in ogni altro in cui il buonismo, egualitarismo, etc. si focalizzano sui diritti del singolo perché generati in un contesto culturale distorto di una società completamente priva di necessità di pura sopravvivenza sia in quanto famiglie e pure come società stessa; sono frutto di ideologia razionalista che ha trasferito al particolarismo ossessivo l’autorità per giudicare il Tutto in una cornice di Riduzionismo. 

Questo approccio intellettualistico cercherà sempre di sovvertire un’usanza antica che invece è probabilmente all’origine del successo nella sopravvivenza di un popolo. L’intelligenza dell’uomo è puntata cioè solo sul proprio comodo, la propria zona di comfort, accordata con la percezione di una società che non vive di persona da molto tempo un rischio complessivo esiziale e che continua a negarsi l’evidenza di una crisi destrutturante praticamente irreversibile alimentata proprio da questo tipo di intellettualismi: i cosiddetti intellettuali giochicchiano con le idee creando nel proprio mondo ideale panglossiano un modello che ci trattiene irrimediabilmente sulla riva dell’Acheronte in attesa di trovarci proiettati ben oltre.

Dagli intellettuali ci salvi Dio che dagli imbecilli mi basto io!

(c)


11 lug 2025

VEGAN… perché NO

Un mio commento ad un contenuto di una VEGANA in crisi da carenza di ferro:


Potresti cambiare modo di pensare: immagina che tutti diventino vegani… cosa succederebbe alle specie di animali che ci hanno accompagnato FEDELMENTE per gli ultimi MILLENNI? Si ESTINGUEREBBERO perché nessuno avrebbe interesse ad allevarle ed in natura potrebbero avere problemi di adattamento, come li avremmo noi umani se ci dovesse capitare di precipitare (nei prossimi due o tre anni
🤔 ) all’età della pietra. Ti faccio presente che in natura non verrebbero ABBATTUTI ma DIVORATI DA VIVI come accade spesso negli PASCOLI dove sono presenti i LUPI. Quindi riformula il tuo dovete ETICO: sei impegnata a mantenere vivo l’allevamento di specie che ALTRIMENTI andrebbero estinte! L’etica NON RIGUARDA il singolo individuo ma il SUO RAPPORTO CON IL CONTESTO in cui vive BEN OLTRE l’arco di tempo DELLA SUA VITA! Quello di cui parlavi tu era la MORALE, che dipende dalla MODA, cui fai infatti cenno come se fosse un obbligo assoluto. Scegli degli allevamenti che tengono in modo etico i loro animali, questo puoi fare e aiuterai un rapporto uomo mandrie più naturale di quello industriale a cui ti riferisci anche se inconsapevolmente.

Il link al video: https://vm.tiktok.com/ZNHgN1GKkXnT3-h143R/