6 set 2011

Scandalizzarsi!

Stavamo commentando su Linked In, tra esperti di formazione & Co., il successo che Antony Robbins ottiene con le sue perfomances e stavo ripensando a molte discussioni in cui qualcuno si scaglia contro chi approccia in modo non canonico un problema.
Sono molti i puristi in Italia che si scandalizzano di chi ha un approccio non rituale.
e in questo mi pare sempre che ci sia una punta di invidia e di incredulità.
Sembra quasi che ogni attività debba avere un canone da seguire che ne garantisca la perfezione escludendo ogni possibile evoluzione!
Non riesco a capire come il processo di miglioramento che tutti conosciamo per avervi assistito negli ultimi 100 anni, per molti Italiani sembri appartenere a favole che non fanno parte del loro mondo: per loro, i genii sono persone che sembra impossibile poter incontrare nella propria vita.
Per fortuna non è così.
Gli innovatori sono sempre dei frantumatori di schemi, i seri professionisti sono pedissequatori di schemi! E infatti qualcosa non permette loro di comunicare e non permette di fare l'effetto voluto.

Del resto anche nell'impresa e nell'industria si assiste ad un fenomeno analogo, Il successo tarda ad arrivare in Italia o diventa effimero. Forse la ragione risiede proprio nel fatto che troppe aziende e troppe professioni in Italia non son altro che la brutta copia di qualche innovatore; tale modus vivendi/operandi non permette di cogliere il fatto che l'innovazione è un processo che si crea e si vive; da molti viene invece percepito come un frutto/occasione che si raccoglie per strada (o forse è meglio definirlo un furto da furbetto), semplicemente perché è lì a portata di mano e si ottiene semplicemente copiando i gesti di chi tale successo lo ha già raggiunto.
Ma quando si adotta  un tale atteggiamento verso il fare innovazione, quasi sempre ci si avvicina ad un settore apparentemente nuovo solo quando questo ha già avuto successo e quando ormai può definirsi "maturo".

I gesti non sono tutto, ci vuole anche l'anima per suonare un violino



vedi anche: http://code001it.blogspot.it/2012/01/il-kaizen-materialista-delloccidente.html

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