24 gen 2012

Le liberalizzazioni di Monti toccano un po' qui e un po' là. A quale scopo?

Mi sto chiedendo fin dal primo momento dove Mario MONTI voglia andare a parare.

Sono d'accordo che molti privilegi sono da abolire o da ridurre ma le liberalizzazioni fin qui fatte sono curiosamente portate dove esistono vantaggi per grossi gruppi di interesse ma a carico dei singoli imprenditori. Sembra quasi che il metodo, adottato da alcune aziende di impostazione americana o bocconiana (esempio: multilevel o certi franchising), di massimizzare il loro utile a scapito della loro rete di distribuzione, stia per diventare legge nazionale: permettere una concorrenza feroce sui punti vendita costretti a ridurre i loro margini per alzare il fatturato delle aziende mandatarie che invece stanno in regime di semi-monopolio.

Ci guadagnano i soliti, ma alcuni SONO PIU' SOLITI degli ALTRI (parafrasi Orweliana)
Si parla quindi di liberalizzazioni per migliorare la situazione economica italiana ma viene sempre evitato l'argomento dei risparmi effettivi sulla spesa pubblica come ad esempio il gravissimo caso delle sperequazioni (per i meno addentro, significa: differenza di trattamento, con l'implicito giudizio di INGIUSTIZIA) di trattamento pensionistico tra chi ha lavorato una vita e chi ha fatto quasi nulla.
Mi riferisco qui NON solo ai nostri parlamentari, ma soprattutto a tutti coloro che hanno vivacchiato e tirato sera nella gran massa degli stipendiati della PA e dei grossi Enti pubblici e semipubblici, in cui politici di molte generazioni e di diversi colori hanno messo in salvo i loro "CLIENTES" e "AFFINES".
Tennendo conto che i numeri su questo tipo di potenziali risparmi possono coinvolgere milioni di unità, anche un risparmio di soli 100 € su ogni singolo di una massa così ingente di individui reiterato per qualche mensilità produrrebbe effetti molto rilevanti, nell'ordine delle DECINE di MILIARDI di euro.

BOT contro Debito
Quindi le soluzioni vanno ceracte altrove, non sul risparmio: ecco apparire all'orizonte la soluzione BOT contro debito dello stato : lo Stato paga i suoi debiti con BOT alle aziende creditrici. In questo processo le banche, azioniste degli Emettitori del credito che lo Stato usa (ovvero le BCE da un lato e i BOT dall'altro), riescono ad auto-escludersi dal rischio di solvibilità nella relazione Stato-Spread Vs Creditori.
C'è un MA: con tale espediente il rischio che lo Stato fallisca e non paghi i BOT coinvolgerebbe anche tutte le aziende private creditrici (che oggi vengono pagate nel migliore dei casi con 270 giorni di ritardo, un po' come ricevere il primo stipendio dopo nove mesi dall'inizio del rapporto di lavoro), che crollerebbero con "effetto Domino" le une sulle altre coinvolgendo qualsiasi altra sia ad esse collegate. Facciamo un esempio: una società che fornisce informatica ad un Ministero ha molti fornitori: officine meccaniche, una piccola impresa di pulizia, il suo distributore di benzina, il commercialista, il fornitore di computer etc, ebbene, se fallisse trascinerebbe con sè molte di queste e metterebbe in seria difficoltà quelle che sopravvivono.
Quindi: "altro che i Derivati degli ultimi anni!". Qui rischiamo di costruire il suicidio collettivo di fine 2012: forse i Maya avevano ragione, ma solo per quanto riguarda la patria di Cristoforo Colombo!
Dove si vuole andare a finire? In fondo ad un pozzo?

L'unico lato positivo - per altro molto importante - che vedo, è l'INTERNALIZZAZIONE (termine qui usato nel suo vero senso) del debito dello stato. Non so infatti se nella contabilizzazione i debiti dello Stato non onorati siano inseriti nelle voci del bilancio; sicuramente con l'emissioni di titoli negoziabili quantificabili, il debito non può più essere occultato.

Rimpiangeremo la vecchia Lira!
Ma se la gente - cioè, se voi tutti - vi siete spaventati per gli effetti dell'Euro e per quello che ha prodotto nella sua rigidità valutaria (l'impossibilità di procedere cioè alla continua svalutazione, come accadeva per la povera e usurata Lira) oggi che un'altra fetta delle malefatte italiane (nota: Berlusconi non c'entra nulla, sono abitudini molto antiche vigenti anche nella rossa Emilia Romagna) non può più restare nel limbo del detto e non detto, il carico economico e finanziario dello Stato verrà riversato, come giusto, sulle spalle dei suoi cittadini e a scapito delle loro tasche. Alla fin fine ce lo meritiamo: abbiamo gozzovigliato tutti (si leggano i precedenti post).
Ma tutte le manovre sono a carico del sistema produttivo e non a suo sgravio, dirette cioè contro il sistema parassitico che vive ai danni della Res Publica. Il Governo (inteso come apparato per la gestione dello Stato) dell'Italia resta pur sempre ancora l'immensa macchina inutile: salvare l'Italia resta e resterà ancora un affare dei suoi Servi della Gleba.

Da che parte sta Monti?
La rigidità delle soluzioni estremamente punitive ma a carico del solo sistema economico italiano e a difesa solo del sistema monetario bancario, mi fa sorgere spontanea una serie di domande:
  • siamo sicuri che Monti ami l'Italia e che la consideri veramente il suo paese e non un'espressione geografica come un'altra?
  • o peggio solo un'espressione bancaria?
  • Non è vissuto un po' troppo all'estero e non ha intrecciato relazioni internazionali che lo hanno fatto un po' troppo cittadino del mondo più che cittadino italiano?
Ed altre di merito:
  • siamo sicuri che sia così esperto di Economia (in contrapposizione a Finanza, materia in cui sicuramente eccelle) da saper salvare quella italiana e riavviarla?
  • Il suo sistema a sovra tassazione, che non incentiva in alcun modo l'economia e non prevede veri risparmi (intendo: le suddette decine di Miliardi di Euro), dove porterà l'Italia e l'Europa tra un anno o due?
  • La sua scommessa di riavviare l'imprenditoria creditrice dello Stato con i BOT sarà vinta da tutti o sarà persa da tutti (Stato e Impresa privata ad esso collegata)?
Non oso rispondere!

NB
Non dimentichiamoci che viviamo in un paese in cui siamo passati dal già alto 68% di tasse su tutto ciò che compriamo al 68.9%; cominciamo cioè a lavorare per noi stessi l'8 Settembre alle 11.45, prima lavoriamo solo per pagare le tasse allo stato.

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